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Al Salinadocfest l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Refugees il respiro dei migranti – Salina Opera Paese”

Tra i momenti salienti della XIII edizione del SalinaDocFest – il Festival del Documentario Narrativo fondato e diretto da Giovanna Taviani – che quest’anno ha come tema le «(R)ESISTENZE» nelle sue molteplici declinazioni, ci sarà l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Refugees il respiro dei migranti – Salina Opera Paese”  che sabato 14 settembre a Santa Marina chiuderà l’edizione 2019 del festival.Al Salinadocfest l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Refugees il respiro dei migranti - Salina Opera Paese”

Lo spettacolo itinerante, ideato, scritto e diretto da Ugo Bentivegna con la collaborazione di Lorenza Fruci e le musiche originali di Mario Incudine vedrà il coinvolgimento degli abitanti di Salina che, per la prima volta, si mescoleranno con attori professionisti in un cunto collettivo che darà vita a una vera e propria Opera Paese. Il progetto  arriva nell’isola dopo il successo di Mario Incudine registrato nella passata edizione del festival in cui i nuovi narratori orali siciliani legati al cunto erano stati coinvolti per le strade dell’isola.

Protagonista di questa rappresentazione inedita, prodotta da Fattore K, è così anche l’isola di Salina con i suoi abitanti che saranno coinvolti, entrando nel vivo dello spettacolo, come interpreti essi stessi della storia. Il coinvolgimento degli abitanti di Salina vuole farsi portavoce di un forte messaggio di accoglienza contro il populismo che alimenta il discorso dell’odio dilagante.
Refugees il respiro dei migranti – Salina Opera Paese”  a partire dal Salinadocfest comincerà un viaggio itinerante che avrà una seconda tappa a Palermo.

Lo spettacolo affronta un tema di grande attualità: gli spostamenti che uomini e donne fanno, oggi come ieri, alla ricerca di una vita migliore. Il passato e il presente che si incontrano in un luogo che è sempre lo stesso: il mare. Protagoniste sono le storie di migrazione, quelle di tanti italiani che un secolo fa hanno lasciato l’Italia mossi dalla speranza di un possibile futuro, ma sono anche le storie di immigrazione di oggi verso l’Europa, meta di salvezza da guerre e violenza, che ogni giorno vediamo raccontate da tanta stampa.

A interpretare le varie storie Marianella BargilliMario IncudineUgo BentivegnaEnrica Arcuri. Si tratterà di un viaggio che lo spettatore farà insieme ai protagonisti lungo un pontile che porta a una nave, speranza di un futuro migliore.  Il molo di Santa Marina a Salina si riempirà così di comparse del luogo, donne giovani vecchi e bambini, tutti a rievocare quando gli emigranti eravamo noi, mentre pannelli illuminati nel percorso itinerante dei migranti ricorderanno al pubblico i grandi nomi del ‘900 che furono costretti a emigrare per cambiare il destino del mondo. Da Einstein a Freud da Marlene Dietrich a Rudolf Nureyev.

Il  SalinaDocFest vuole così portare all’attenzione del pubblico le vicende, spesso drammatiche, di coloro che lasciano le proprie terre di origine. “ Oggi  – dice Bentivegna – c’è tanto bisogno di umanità, l’accoglienza l’altruismo sono l’unico rimedio per arginare una politica dell’odio che sta dilagando appiattendo la vera natura dell’uomo”
Presente e passato che si incrociano e si alternano in un rimando di sentimenti che non conoscono tempo e luogo perchè dolori e sofferenze sono le stesse. A partire dall’Italia, imbarcati negli anni ‘30 del ‘900 sul famoso transatlantico Giulio Cesare diretto in Argentina, un siciliano in cerca di fortuna e una vedova toscana che si scopriranno accomunati dalla speranza e dalle stesse paure dell’ignoto.

Il SalinaDocFest – diretto da Giovanna Taviani, che vede la co-direzione artistica di Mario Incudine per la sezione Musica e Spettacoli è annoverato nel Calendario dei Grandi Eventi della Regione Sicilia e vanta nel Comitato d’Onore del festival Romano LuperiniGiorgio e Mario Palumbo (G.B. Palumbo Editore), Paolo TavianiBruno Torri (SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) e Emanuele Zinato (Università degli Studi di Padova).

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