Vai al contenuto

I Mascarimirì aprono la prima edizione di “Col favore di Minerva” al Castello di Tutino a Tricase (Le)

I Mascarimirì aprono la prima edizione di "Col favore di Minerva" al Castello di Tutino a Tricase (Le)  I Mascarimirì aprono la prima edizione di "Col favore di Minerva" al Castello di Tutino a Tricase (Le)Venerdì 13 agosto nel Castello di Tutino a Tricase con il concerto dei Mascarimirì e le selezioni di Fabio Barocco prende il via la prima edizione di Col favore di Minerva, Festa della musica salentina e mediterranea, ideata, prodotta e promossa da Saietta art, in collaborazione con TarantarteOfficina Zoé Fondazione Sylva con il patrocinio del Comune di Tricase e il contribuito di CIHEAM. Fino al 17 agosto le serate inizieranno alle 19:30 con la possibilità di cenare e degustare piatti tipici salentini e mediterranei. I concerti che, dopo i Mascarimirì coinvolgeranno anche Officina Zoé (sabato 14), Canzoniere Grecanico Salentino (domenica 15), Kalàscima (lunedì 16) e Opa Cupa (martedì 17) prenderanno il via alle 21:15 (ingresso 10 euro + dp – Prevendite attive nel circuito oooh.events -> www.castelloditutino.it). A seguire (ingresso libero fino a esaurimento posti) selezioni musicali a cura di Fabio BaroccoBeirut world beat, Giancarlo Dell’AnnaRachele Andrioli e Ashèblasta. Nel rispetto delle norme anti Covid19 l’ingresso sarà consentito solo ai possessori del Green Pass. Info 3494623135 – www.castelloditutino.it
 
Il festival prenderà il via, dunque, venerdì 13 agosto con i Mascarimirì, una gemma della scena world music, capace di brillare non solo nel contesto italiano ma anche all’estero. In scaletta anche i brani del nuovo progetto discografico “Elettro Mascarimirì – Music for Dancing“, nato con l’idea di ridare la voglia di ballare liberamente, di ritornare alla radice della nostra cultura, dove il ballo liberava gli animi e corpi. Il risultato è un linguaggio sonoro senza frontiere, dove i suoni antichi degli strumenti autoctoni: tamburi a cornice, fiati etnici, percussioni, si mescolati sapientemente con beat elettronici dal sapore Acid-House sposandosi con melodie salentine, mediterranee ed arabo-andaluse. Il disco è prodotto da Claudio “Cavallo” Giagnotti e Arra Produzioni Mediterranee per ItalySona con il sostegno di Puglia Sound Records. A seguire Fabio Barocco con selezioni soul, jazz, funk e infuocati ritmi caraibici, un tributo alla cultura del jazz nelle sue più intriganti sfaccettature.
 
“Col favore di Minerva” trae ispirazione da una frase dell’epigrafe posta sulla facciata principale del maniero nella quale si legge in latino: “Luigi Trane…. col favore di Minerva… lo eresse (il castello) fin dalle fondamenta e lo destinò ai posteri”. «Appellandosi all’antica divinità greco-romana, l’illuminato feudatario di Tutino in qualche modo aveva desiderato che la sua dimora diventasse un luogo dove sviluppare le arti. E lo stesso oggi vogliamo fare noi aprendo castello, appena restaurato, a tutti gli uomini e le donne assetati di cultura», sottolinea Edoardo Winspeare di Saietta art. «Inoltre, ben consapevoli della posizione geografica del Salento al centro del Mediterraneo, abbiamo deciso di partire dalla tradizione locale – in tutte le sue declinazioni e moderne contaminazioni – per dialogare con ognuna delle tradizioni accomunate dallo stesso mare, e non solo. Quest’anno iniziamo dalla nostra piccola penisola con cinque fra i migliori gruppi di musica popolare salentina, ma già l’anno prossimo vorremmo invitare musicisti del mondo balcanico, e proseguire  con artisti spagnoli, arabi, greci, turchi, corsi, israeliani», prosegue il regista salentino. «Sarà un continuo dialogo fra le sponde del Mediterraneo attraverso la musica, ma anche la letteratura, la filosofia, il teatro, la pittura e la danza. Insomma venite tutti a Tutino».

Sabato 14 il festival ospiterà gli Officina Zoé, dagli anni ’90 tra i protagonisti del movimento di revival della tradizione musicale salentina, band trascinante, dal sound inconfondibile e ambasciatrice della pizzica nel mondo, e l’inedito connubio di suoni e fusioni dal Medio Oriente e dal Mediterraneo di Beirut world beat. L’elemento di forza di Officina Zoé è la ricerca costante della trance e della ciclicità insita nel ritmo arcano dei tamburelli e intrisa di minimalismo nella musica e nel canto: ciò ha reso possibile, col tempo, la realizzazione di nuove composizioni musicali che cantano e raccontano il mondo di oggi, ma profondamente ancorate e rispettose della filologia e del linguaggio della tradizione. Solo in questo modo è stato possibile ridare alla musica popolare del Salento, alla Pizzica, il suo ruolo nel panorama della world music; una tradizione viva, come vivo è il sangue che circola nelle vene, lontana dal folk, che invece racconta di una tradizione morta, riesumata solo come intrattenimento del giullare di corte. L’Officina Zoè nasce nella primavera del 1993, dall’unione di alcuni musicisti salentini su idea di Lamberto Probo (voce, tammorra, tamburelli e percussioni varie), Donatello Pisanello (organetto diatonico, chitarra e mandola) e Cinzia Marzo (voce, flauti, tamburello castagnette). Da subito diventa forza motrice di quel movimento di rinascita della tradizione musicale salentina, che ha portato oggi alla ribalta internazionale il Salento e le sue irreplicabili specificità locali.

 
Domenica 15, si festeggia ferragosto con il concerto del Canzoniere grecanico salentino e Vision live electro swing night con il trombettista e compositore Giancarlo Dell’Anna. Mauro Durante (voce, tamburi a cornice, violino), Alessia Tondo (voce, percussioni), Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso),  Massimiliano Morabito (organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki), Giancarlo Paglialunga (voce, tamburrieddhu) e Francesco Aiello (fonico) proporranno i brani di “Meridiana”, nuovo disco del Canzoniere Grecanico Salentino. Coprodotto da Mauro Durante (che nel 2007 ha ereditato la leadership dal padre Daniele, fondatore con Rina Durante del gruppo nel 1975, recentemente scomparso e al quale è dedicato l’intero tour) e Justin Adams (da anni il braccio destro di Robert Plant), uscito per Ponderosa con il sostegno di Puglia Sounds Record 2020/2021, “Meridiana”  arriva quattro anni dopo “Canzoniere”, che per la prima volta ha portato un gruppo italiano sul gradino più alto del podio dei prestigiosi Songlines Music Awards 2018 (Miglior Gruppo di World Music al mondo) e ha fatto volare la band alla Royal Albert Hall di Londra per i BBC Proms nel 2019. Dodici tracce, come sono dodici le ore segnate dalla Meridiana, in cui passato e presente si sovrappongono e che accolgono ospiti nazionali e internazionali di spessore come come Justin Adams, la band newyorchese Red Baraat, il maestro Enzo Avitabile, Valerio Combass degli Apres La Classe, il batterista salentino Antonio “Dema” De Marianis. Gli spettacoli del CGS sono un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia, che trascinano in un viaggio dal passato al presente sul battito del tamburello, cuore pulsante della tradizione salentina. Il CGS continua a innovare e a rappresentare la musica italiana nel mondo, collaborando con artisti del calibro di Ludovico Einaudi, Piers Faccini, Ballake Sissoko, Ibrahim Maalouf, Fanfara Tirana, Stewart Copeland dei Police, e portando la voce di un territorio musicale che con la pizzica ha sempre manifestato la propria identità nei maggiori festival internazionali.

Lunedì 16 sul palco i Kalàscima e in consolle la cantante Rachele Andrioli. I Kalàscima sono un gruppo di musicisti, cresciuti insieme suonando e cantando le melodie e i ritmi ipnotici del magico rituale legato al tarantismo, che reinventano la tradizione con un mix di massicce dosi di elettronica e beat lisergici, melodie originali e le atmosfere folk delle proprie origini. L’ultimo album prodotto è “K” (2018), e sposta ancora più avanti il baricentro attraverso un approccio fuori dagli schemi e lontano dalla comodità; dialetto salentino, inglese e griko creano un ponte immaginario tra la musica pugliese e la scena internazionale. Il live set dei Kalàscima è energico e potente e abbraccia strumenti tipicamente tradizionali e rari (zampogna, ciaramella, launeddas, tamburello, organetto, irish bouzouki) a strumenti moderni (laptop, loop machine e sintetizzatori) per un suono completamente originale, che pur restando legato alla tradizione si apre con un respiro internazionale, contemporaneo e urbano. Il loro sound li ha catapultati sulla scena world internazionale e li ha portati a suonare in Festival nazionali e internazionali, guadagnando il favore della critica. Il loro album Psychedelic Trance Tarantella (Ponderosa, 2014) li ha portati alla candidatura al Premio Tenco inoltre, dopo 8 settimane nella top 10 si è classificato al primo posto nella World CMJ Radio Chart e nell’aprile 2015 al sesto posto nella World Music Chart Europe. Psychedelic Trance Tarantella presenta inoltre una collaborazione artistica con il maestro Ludovico Einaudi che suona il pianoforte nel brano “Due mari”.

Martedì 17, infine, questa prima edizione di “Col favore di Minerva” si concluderà con il trascinante live della band Opa Cupa e con le selezioni funk al balkan, hip hop, samba, cumbia, pizzica pizzica, rebetiko di Ashèblasta. Opa Cupa è il racconto di testimonianze irripetibili, è una storia di immigrazione, il racconto di viaggi e partenze in cui la condivisione e l’esplorazione generano un’alchimia potente in grado di far crollare le barriere sociali dinanzi al confronto tra etnie e culture apparentemente lontane e diverse. Opa Cupa è il sud del mondo dal quale nasce il nuovo fermento, è la periferia dimenticata ai margini da cui si generano i cambiamenti. Il percorso artistico della band è caratterizzato dalla ricerca delle melodie dei Balcani che si incrociano con le sonorità tipiche del Sud Italia. Arricchite da sfumature progressive jazz e impreziosite dai tempi dispari e irregolari, creano un connubio perfetto fra tradizione ed avanguardia. La band guidata dal Maestro Cesare Dell’Anna negli anni si è nutrita di contaminazioni, esperimenti e dinamicità. Il cuore pulsante degli Opa Cupa è infatti la continua voglia di sperimentare ed arricchirsi musicalmente tramite l’esplorazione di nuovi percorsi sonori, senza la paura di spingersi oltre le barriere di genere.

Il Castello di Tutino a Tricase è un complesso architettonico fortificato e monumentale che è stato oggetto di recente ristrutturazione mirata alla valorizzazione e trasmissione del bene e del suo reinserimento funzionale all’interno del territorio. Il Castello è infatti diventato un centro dedicato alle sette forme d’arte, con uno spazio dedicato anche alla ristorazione e al bar, al fine di tornare ad essere un riferimento per la comunità, ma anche il luogo entro il quale la cultura locale trova lo spazio adeguato per comunicare a una visione del mondo più universale. Vincitore del bando per l’adeguamento degli attrattori turistici all’accoglienza di attività di spettacolo dal vivo della Regione Puglia, il Castello di Tutino è gestito da Saietta Art in collaborazione con vari partner.

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend