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Il Toccasana – Interazioni tra farmaci

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Interazioni tra farmaci

Le interazioni tra farmaci sono quel fenomeno che si può scatenare quando si utilizzano più farmaci contemporaneamente.

In pratica potremmo avere un’amplificazione o una diminuzione dell’efficacia di uno di essi o addirittura nuovi effetti collaterali correlati alla loro associazione.

Intanto spieghiamo che il farmaco, una volta assunto attraverso una delle diverse vie di somministrazione, deve essere assorbito e distribuito in vari distretti corporei.

In una fase successiva il farmaco viene metabolizzato (più spesso dal fegato) e trasformato in un composto chimico che può essere così eliminato.

Le interazioni tra i farmaci possono avvenire in ognuna delle tappe di questi processi.

Le nostre condizioni fisiche o alcune patologie dell’apparato gastrointestinale, l’assunzione di cibo, ad esempio possono influenzare la fase di assorbimento dei farmaci.

Due farmaci metabolizzati a livello epatico, potrebbero competere tra loro, oppure uno dei due potrebbe favorire lo smaltimento e l’eliminazione dell’altro.

Anche la concomitante assunzione di alcuni cibi, bevande o integratori a base di erbe con alcuni farmaci particolari, può influenzare la loro farmacocinetica, ovvero il percorso cinetico che percorrono all’interno dell’organismo.

E’ necessario quindi informare sempre il medico di base e gli specialisti che ci seguono, sui farmaci che assumiamo, oltre che nel caso di farmaci da banco (quelli senza obbligo di ricetta) leggere sul foglietto illustrativo la sezione che riguarda le interazioni.

L’ultimo aspetto, quello che riguarda gli integratori a base di erbe è molto rilevante, vista la falsa credenza che le erbe non facciano male e siano più sane e che incoraggia oggi i consumatori che cercano un’alternativa “più naturale”.

La bromelina, contenuta nel succo di ananas e di pompelmo ad esempio aumenta l’effetto degli anticoagulanti, mentre il Ginseng lo riduce.

La crusca di frumento, tanto cara ai nutrizionisti, soprattutto nei pazienti anziani, riduce la concentrazione ematica di molti farmaci assorbiti per via orale, il ginko biloba aumenta l’attività anticoagulante dell’aspirina.

Anche l’uso di alcool può interferire con l’efficacia di molti farmaci: esso potenzia l’attività dei sedativi, rendendo ancora più rischiosa la guida ad esempio, aumenta l’acidità gastrica e quindi il rischio di ulcera nei pazienti che assumono antinfiammatori, oltre a tutti gli effetti sul fegato e alla possibilità di dipendenza che dovrebbero scoraggiarne un uso smodato a prescindere.

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