Vai al contenuto

Oggi in radio: “Radio3 Mondo” racconta le elezioni colombiane. E lo “stato delle mafie” in America Latina

Oggi in radio: "Radio3 Mondo" racconta le elezioni colombiane. E lo "stato delle mafie" in America Latina
E lo stato delle mafie in America Latina

Il 10 maggio si è concluso lo sciopero armato dei membri dell’organizzazione narco-colombiana Clan del Golfo, che dal 5 maggio tenevano rinchiuse nelle loro case circa duecentomila persone nel nordovest del paese in segno di protesta per l’estradizione verso gli Stati Uniti dell’ex leader narco, Dairo Antonio Úsuga, detto Otoniel. Il Clan del Golfo è una delle organizzazioni criminali più potenti dell’America Latina, che controlla di fatto il golfo di Urabá, da dove parte il 60 per cento delle esportazioni di cocaina colombiana verso Messico ed Europa. Lo sciopero armato si è tenuto in piena campagna elettorale verso le presidenziali del prossimo 29 maggio, con il candidato della sinistra Gustavo Petro in testa a tutti i sondaggi. Alcuni gruppi paramilitari hanno sequestrato diversi attivisti della coalizione di Petro e lui stesso ha sospeso per due giorni le proprie attività a causa delle minacce di morte ricevute nella provincia del Chocó, uno dei territori più colpiti dalle azioni del Clan del Golfo. Venerdì 20 maggio alle 11, a Rado3 Mondo su Rai Radio 3, Luigi Spinola ne parlerà con Giacomo Finzi, ricercatore in studi latinoamericani alla Universidad Nacional de Colombia. È docente presso la facoltà di Scienze Sociali della Universidad de los Andes. E ancora: il procuratore paraguaiano Marcelo Pecci si stava occupando di numerose indagini tutte legate alla lotta al crimine organizzato e al narcotraffico internazionale: è stato ucciso pochi giorni fa in Colombia. I sicari sono arrivati alla spiaggia dell’Isola di Barú, nei pressi della città colombiana di Cartagena de Indias, in una moto d’acqua. Si sono fatti strada tra i turisti fino a raggiungere Pecci, 45 anni di origini italiane, e sua moglie, la giornalista investigativa Claudia Aguilera. Era l’ultimo giorno della loro luna di miele, e da qualche ora avevano reso noto che aspettano un figlio. Due colpi di pistola, uno in testa e l’altro nel petto, hanno freddato l’uomo che guidava la lotta contro il narcotraffico in Paraguay, oggi centro prediletto per lo smistamento della cocaina verso l’Europa. Quale è la situazione della criminalità organizzata nel Paese e nel continente? Se ne parlerà con Vincenzo Musacchio, Associated to the Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) a Newark, researcher and member of the Strategic Hub for Organized Crime (SHOC) at Royal United Services Institute (RUSI) a Londra. Docente di diritto penale e criminologia in varie Università italiane ed estere. Intanto la polemica intorno al IX Summit delle Americhe previsto a Los Angeles a giugno è uno dei principali temi di dibattito politico in America Latina. A guidare la fronda contro la decisione del presidente Biden di escludere dal vertice i presidenti di Cuba, Nicaragua e Venezuela, è Andrés Manuel Lopez Obrador, presidente del Messico, che ha annunciato che diserterà l’incontro se Washington non farà un passo indietro. Il commento di Fabio Bozzato, giornalista freelance esperto di America Latina, collabora con varie testate come Il Venerdì ed Eastwest.

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend