Oggi in TV: A "Passato e Presente" le leggi razziali - Su Rai Storia (canale 54) la fuga dal nazismo Oggi in TV: A "Passato e Presente" le leggi razziali - Su Rai Storia (canale 54) la fuga dal nazismo
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Oggi in TV: A “Passato e Presente” le leggi razziali – Su Rai Storia (canale 54) la fuga dal nazismo

Oggi in TV: A "Passato e Presente" le leggi razziali - Su Rai Storia (canale 54) la fuga dal nazismo Oggi in TV:  A "Passato e Presente" le leggi razziali - Su Rai Storia (canale 54) la fuga dal nazismo Il 1938 rappresenta uno spartiacque per gli ebrei di tutta Europa: prima di allora, dal 1935, solo la Germania nazista aveva una legislazione razziale. Ma nell’estate del 1939, ormai, le norme antiebraiche sono entrate nell’ordinamento giuridico di molti paesi: l’Ungheria, la Romania, la Slovacchia, la Polonia, l’Italia, oltre all’Austria annessa al Terzo Reich. Per centinaia di migliaia di ebrei l’unica via di salvezza, malgrado le incognite e le difficoltà di un trasferimento all’estero, è abbandonare il proprio paese d’origine.
A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 31 luglio alle 20.30 su Rai Storia il professor Carlo Greppi e Paolo Mieli raccontano le storie di chi tentò di scampare al terrore nazista e di mettere in salvo altri ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. Sono Gustav Schroeder, capitano del Transatlantico St. Louis, che riesce a salvare i 937 passeggeri, per la maggior parte ebrei, respinti dagli Stati Uniti e dal Canada; l’allenatore di calcio Arpad Weisz, ungherese, che trova riparo in Italia ma poi, costretto a trasferirsi in Olanda dopo la promulgazione delle leggi razziali, sarà deportato ad Auschwitz; Oskar Tanzer, ebreo tedesco che si stabilisce in Italia e che, dopo il varo delle norme antisemite, sarà aiutato a mettersi in salvo da Don Primo Mazzolari; Paul Grüninger, capo della polizia del cantone svizzero di San Gallo, che dopo la chiusura delle frontiere aiuta oltre tremila ebrei ad oltrepassare il confine, un “dovere umano”, come lo definisce egli stesso, che gli causerà la perdita del lavoro e lo ridurrà in povertà.

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