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Recensione: “E’ tutto un gioco. Il dilemma del prigioniero e altri giochi non cooperativi”. La matematica come strumento divertente

Recensione: “E’ tutto un gioco. Il dilemma del prigioniero e altri giochi non cooperativi”. La matematica come strumento divertente Recensione: “E’ tutto un gioco. Il dilemma del prigioniero e altri giochi non cooperativi”. La matematica come strumento divertente Un libro che letteralmente si divora , adatto a tutte le età. E’ questo il volume “E’ tutto un gioco. Il dilemma del prigioniero e altri giochi non cooperativi”, scritto dagli autori Giulia Bernardi e Roberto Lucchetti edito da Brioschi Editore, per la collana Specchio della Scienza” rivolta a lettori dai 14 anni in su, ad appassionati o semplici curiosi che vogliono interessarsi ai grandi temi della scienza attraverso testi scorrevoli e alla portata di tutti.

Questo libro ci svela il miglior espediente per mandare in prigione due criminali, perché tutte le partite a scacchi dovrebbero finire allo stesso modo, in quali casi il gioco del tris rimane senza vincitori e molto altro.

La matematica può essere un divertente strumento con cui analizzare razionalmente le interazioni tra noi e gli altri e prendere le migliori decisioni. La teoria dei giochi può aiutarci in molte situazioni, per esempio permette a psicologi ed economisti di decifrare i comportamenti dell’uomo e delle aziende, dimostrando che numeri e grafi possono fornirci tanti trucchi per trarre vantaggi anche dalle situazioni più difficili.

Nel volume E’ tutto un gioco. Il dilemma del prigioniero e altri giochi non cooperativi, storicamente, si attribuisce la paternità del termine “teoria dei giochi” al matematico John Von Neumann, che pubblicò il trattato Theory of Games and Economic Behaviour, nel quale cercava di risolvere i problemi di spartizione delle risorse con il formalismo matematico. In sostanza, la teoria dei giochi è quella branca della matematica applicata che studia le decisioni di alcuni soggetti in situazioni di conflitto. Il contributo più importante alla disciplina venne dato da John Nash, che diede la definizione di equilibrio di un gioco non cooperativo.

Un gioco non cooperativo è una situazione in cui i giocatori non comunicano fra di loro e non collaborano, quindi cercano di massimizzare il proprio guadagno senza curarsi di quello che fanno gli altri. La problematica risiede nel fatto che la funzione obiettivo di ogni giocatore dipende anche dalle variabili decisionali degli altri soggetti.

Un volume arricchito da formule ed immagini che stimolano i ragazzi (e anche i più grandi) a confrontarsi su teorie già applicate che spiegano a grandi linee il concetto matematico.

Consigliato leggerlo, vi toglierete sicuramente molti dubbi e … curiosità!

Roberto Lucchetti è professore ordinario del Politecnico di Milano e si occupa della teoria dei giochi; è attivo anche nel campo della divulgazione scrivendo su libri e riviste e facendo parte del Consiglio Scientifico del Festival della scienza di Genova.

Giulia Bernardi ha conseguito il dottorato al Politecnico di Milano sul tema della teoria dei giochi non cooperativi ed è attiva nel mondo della divulgazione (collaborando fra le altre cose anche con noi di “Math is in the Air”).

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