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Recensione: “La Scure e il Fulmine” Zagor e Flash, due eroi e un solo ragazzino da salvare.

Recensione: "La Scure e il Fulmine" Zagor e Flash, due eroi e un solo ragazzino da salvare. Recensione: "La Scure e il Fulmine" Zagor e Flash, due eroi, due mondi, un solo ragazzino da salvare.Fili dispersi per zone e tempi distanti, ma che si intrecciano e formano, di vignetta in vignetta, un tessuto e una narrazione più vasta, larga abbastanza da far accomodare due acclamati eroi dei fumetti.
Ed ecco quindi il volume zero, a tiratura limitata, a far da apripista al racconto che trascendendo le singole gesta dei due eroi, concede loro un qualche tipo di contaminazione.

Un volume unico destinato a introdurre un progetto che si ripromette di far incontrare Flash e Zagor, senza mutare una virgola delle loro caratteristiche originali: qualcosa di più di una storia mai raccontata, quindi, ma un vero e proprio intreccio che parte da un’idea decisamente insolita.

Il titolo dell’albo è sintesi di questo intreccio: “La Scure e il Fulmine”, simboli iconici degli eroi. L’intreccio si manifesta immediatamente con due copertine in relazione tra loro, entrambe opera di Carmine Di Giandomenico.
Di fatto quello che racconta il fumetto, segue la struttura che troviamo in ogni narrazione e che corrisponde al “Viaggio dell’Eroe”. Da questo consueto viaggio verso l’ennesima avventura, arriva però un cambiamento, qualcosa di cercato o di sopraggiunto, che porta i due eroi a lasciare il mondo conosciuto per uno totalmente nuovo.

Attraversare il varco del proprio fumetto è qualcosa veramente da Eroi: il possibile pericolo verso cui si muovono, il timore delle incertezze. È nelle proprie vignette che tentano di tenere in piedi quello che sono stati, i rispettivi vissuti, le gesta, le vite: narrandole e affidandole a chi legge avidamente le loro avventure.
E di quel mondo che lasciano, nel nuovo c’è tutto quello che il lettore sa o pensa di sapere: i personaggi e i luoghi conosciuti, le regole dell’impaginazione, le didascalie dell’uno, i ballons dell’altro. Certezze. Le “Realtà” di due eroi che permangono, pur diluendosi l’una nell’altra.

La storia è narrata da due scrittori Giovanni Masi & Mauro Uzzeo e illustrata da Davide Gianfelice con i colori di Luca Saponti.

Il risultato è un numero zero decisamente poco classico: sceneggiatura, uso dei flashbacks, inquadrature delle vignette e tagli incontrano il gusto dinamico delle nuove generzioni, abituate a vedere i supereroi in azione sul grande schermo. E così Zagor e Flash, entrambi con un passato doloroso alle spalle e un futuro in arrivo sempre ai limiti del credibile, tedono la mano, a margine delle loro vignette, a salvare un ragazzino dalla furia di chissà quale corrente.

Certo, un tempo, c’era sempre un solo eroe nella veste di “salvatore”, a cui sarebbe spettato il compito di salvare il ragazzo, ma ora non è più quel tempo. Gli eroi solitari non hanno esaurito il loro scopo, non sono “cose vecchie”, sono un’utilissima struttura narrativa da cui partire, hanno solo bisogno di un confronto: non è quindi tempo di abbandonare Zagor o Flash, ma… di cambiare storia.
“(…) è apparso il simbolo di una grossa acquila nera che si è fusa col mio fulmine…e…”

Recensione: "La Scure e il Fulmine" Zagor e Flash, due eroi e un solo ragazzino da salvare. Recensione: "La Scure e il Fulmine" Zagor e Flash, due eroi e un solo ragazzino da salvare.L’albo è corredato da pagine ricche di curiosità e dietro le quinte, dove si narra dei due eroi dalla nascita fino all’eccezionale progetto di crossover in cui gli Eroi bonelliani incontrano quelli dell’universo DC.
Un curatissimo numero zero quindi, nato da un gran lavoro di squadra. Una squadra eccellente che adesso ha però l’importante compito di continuare sull’ottima linea appena tracciata.

Un numero “evento”che ha reso evidente una verità: Zagor e Flash hanno ancora molto da raccontare ai loro lettori,

 

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