Vai al contenuto

Recensione: Lo spettatore – Solitudine, angoscia, empatia e la necessaria espressione di noi stessi

Recensione: Lo spettatore - Solitudine, angoscia, empatia e la necessaria espressione di noi stessi Recensione: Lo spettatore - Solitudine, angoscia, empatia e la necessaria espressione di noi stessiLo spettatore
di Théo Grosjean
traduzione di Fabio Regattin
Logos Edizioni

Sinestesia: Vedere un Suono o Sentire un Colore
Nel corso della storia, molti sono gli artisti, letterati e poeti che hanno sperimentato il fenomeno della sinestesia, il pittore russo Kandinsky ad esempio, sperava che i suoi dipinti potessero essere ascoltati, in quanto per lui i colori divenivano “un coro” sulla tela.

Simon viene al mondo senza emettere suono, questa graphic novel tutta raccontata in soggettiva, procede di pari passo con la sua comunicazione non verbale.
“Mi scuso in anticipo sono solo di passaggio” è la frase con cui ci accoglie libro, una scritta timida a piena pagina, quasi impercettibile, un tono su tono.

Diversamente dagli altri neonati, Samuel viene al mondo senza piangere. Quello di Samuel è uno sguardo sul mondo, la vita osservata in completo silenzio, le poche immagini che abbiamo di lui, sono di quando egli stesso si riflette nello specchio. Guardare e guardarsi. Quante cose riusciamo a dirci senza parlare, con la comunicazione non verbale, gli inconsci sanno parlarsi. Così avviene un altro dialogo, di cui non ci rendiamo conto, pur essendo sotto ai nostri occhi, perché si svolge al di fuori della nostra attenzione consapevole. Questa forma di comunicazione utilizza lo sguardo, l’orientamento spaziale, la gestualità: tutte dimensioni del linguaggio non verbale, che possono confermare o contraddire quanto nel frattempo vien detto con le parole, o possono aggiungere altri significati.
I genitori di Samuel sono preoccupati, il bambino non ha alcun difetto fisico alle corde vocali, eppure, non parla. Provano una sensazione di disagio emotivo in sua presenza, Samuel, senza dirlo esplicitamente con il linguaggio verbale, sta comunicando la sua sofferenza emotiva.

Mi sono avvicinata alle tavole di Lo spettatore con la mente aperta, il cuore pronto a ricevere qualche stilettata e una strana ma permanente sensazione di angoscia: “Succederà qualcosa di brutto”.
Ma non voglio svelarvi nulla, dal monocromatico mondo di linee e tratti di Samuel si percepisce tutta la sua umanità: tra rinascita e dolore, racconta anche la nostra storia. Perché tutti abbiamo avuto quel giorno che ha cambiato tutto. A volte Samuel esce più forte di prima da questi giorni, altre volte no, esattamente come nella vita vera.
Samuel impara a “parlare” per immagini, come Kandinsky, dà voce ai suoi disegni. E ci sono colori e rumori che si mescolano. Frammenti che trovano la loro esatta collocazione.
Io ho cominciato a leggere questa storia in un momento triste e… mi sono sentita meno sola.
Ci si sente meno soli quando ritrovi tra le pagine di un libro sensibilità che vibrano al ritmo del tuo cuore. Il silenzioso Samuel ha dato voce a tutte le mie paure, ha vestito d’arte le ombre che si allungano sul mio umore in questo spiraglio di vita. È diventato parte di me ed è stato difficile voltare l’ultima pagina senza sentirne una profonda nostalgia.
Recensione: Lo spettatore - Solitudine, angoscia, empatia e la necessaria espressione di noi stessi Recensione: Lo spettatore - Solitudine, angoscia, empatia e la necessaria espressione di noi stessi

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend