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Recensione: “Taccuino delle piccole occupazioni”. Il diario delle occasioni mancate

Recensione: “Taccuino delle piccole occupazioni”. Il diario delle occasioni mancate Recensione: “Taccuino delle piccole occupazioni”. Il diario delle occasioni mancateIl protagonista Girolamo soffre di narcolessia, è uno stralunato osservatore del mondo, che confabula con sé stesso e non smette mai di ragionare su quello che vede attorno, sulla città in perenne mutamento, sulle esistenze multiformi che la abitano. Il “Taccuino delle piccole occupazioni”, edito da Tunué e scritto da Graziano Graziani, racconta un personaggio davvero singolare, che ama solo Viola, un amore vissuto e perduto più volte, ma un approdo impossibile, un’isola fantasma che scompare all’orizzonte.

Girolamo è nato il 29 febbraio, un giorno che neanche esiste tutti gli anni, ed ha quindi l’impressione di esistere solo a intermittenza. Nel “Taccuino delle piccole occupazioni”, al lettore sembra di vivere una costante quarantena, proprio quella che abbiamo affrontato fino a poco tempo fa. Una continua ricerca di una definizione e comprensione che riesca a mettere ogni cosa al suo posto.

Un catalogo del mondo, compilato unicamente da Girolamo, il quale non ha nemmeno una buona memoria, ma confida le sue riflessioni ad un orologiaio che lo ascolta in ogni momento ed ha anche una ex fidanzata con la quale dialoga.

Il Taccuino delle piccole occupazioni”, è un romanzo che suscita molta simpatia, e regala la scoperta del mondo attraverso osservazioni, sguardi e pensieri. Molto spesso Girolamo, vive una quotidianità svuotata, attraverso la trasformazione degli spazi urbani, ed il suo ricorrente pensiero di riconoscersi in un luogo lo disturba tanto, come le occasioni mancate che non ha concluso.

Girolamo è nato il 29 febbraio, un giorno che esiste solo ogni quattro anni: «ha un nome importante. Si chiama Girolamo Girolimoni, come il mostro di Roma».

Il tempo, così come ce lo figuriamo, non esiste, replicò. Ma questo certamente lei lo sa, lo avrà letto in una delle sue enciclopedie. Ma le fanno ancora? O anche quello è un ricordo di un mondo editoriale ormai estinto? A ogni modo non mi preoccuperei del tempo in sé. Ci sono diverse spiegazioni possibili per quello che le sta accadendo. Allora azzardai, si tratta di una malattia, di una qualche anomalia? Anche sul concetto di normalità ci andrei piano, rispose. Non c’è niente di davvero normale, mi creda. Tutto è un’approssimazione statistica”.

Il Taccuino delle piccole occupazioni”, anche in questi pochi stralci che riporto direttamente dal romanzo, si concentra molto sul tempo e sulla normalità della quotidianità del protagonista.

Girolamo è inoltre convinto che “il turismo di massa imbruttisca i posti. Non perché i turisti sporcano, o fanno rumore, o sono tanti, o perché sono vestiti in modo ridicolo. Ma proprio perché per produrre denaro, tu devi necessariamente estrarre quel valore, e cioè la bellezza”.

Nel tempo che passa, Girolamo, che non si ferma, trova una sua collocazione, e crede che le occasioni che a lui sono sfuggite di mano, sono magari una opportunità per un’altra persona. Un altro potrebbe fare di meglio di lui.

Graziano Graziani è nato a Roma, nel 1978, è scrittore e critico teatrale. Collabora con Radio 3 Rai (Fahrenheit, Tre Soldi) e Rai 5 (Memo). Caporedattore del mensile Quaderni del Teatro di Roma, ha collaborato con Paese Sera, Frigidaire, Il Nuovo Male, Carta e ha scritto per diverse altre testate (Opera Mundi, Lo Straniero, Diario). Ha pubblicato vari saggi di teatro e curato volumi per Editoria&Spettacolo e Titivillus. Ha pubblicato l’opera narrativa Esperia (Gaffi, 2008); una prosa teatralizzata sugli ultimi giorni di vita di Van Gogh dal titolo Il ritratto del dottor Gachet (La Camera Verde, 2009); I sonetti der Corvaccio (La Camera Verde, 2011), una Spoon River in 108 sonetti romaneschi; i reportage narrativi sulla micronazioni Stati d’eccezione. Cosa sono le micronazioni? (Edizioni dell’Asino, Roma, 2012). Cura un blog intitolato anch’esso “Stati d’Eccezione”.

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