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Recensione: “Tra non molto la notte” – La resa dei conti di un ottantenne

Recensione: “Tra non molto la notte” - La resa dei conti di un ottantenne Recensione: “Tra non molto la notte” - La resa dei conti di un ottantenne“Tra non molto la notte”
di Paolo Banfi
Edizioni Effigi

Enrico Rugani, è un “vecchio coglione” ottantenne, così etichettato dai soccorritori che lo ritroveranno infreddolito e spaventato dopo molte ore che si era perduto nel bosco alla ricerca di funghi.
Lo stile disinvolto, a volte irriverente con cui l’autore racconta la storia del protagonista, potrebbe far pensare a un racconto ironico e divertente, ma la realtà è assai diversa.
Separato da anni dalla moglie, Enrico Rugani vive da solo un’esistenza improntata dall’abitudine, dall’amore; definito “compulsivo” dall’ex consorte; per la letteratura e per le poesie che scrive ogni qualvolta ne ha l’ispirazione e, non ultima, la buona cucina.

Con la figlia Luisa con la quale litiga spesso, e con i nipoti, ha un rapporto d’obbligo (tanto per guadagnare qualche credito formativo per il paradiso) che, senza rendersene conto, lo isola dagli affetti. Il racconto, spesso improntato da flussi di coscienza memorabili di Enrico, sono scritti in corsivo, cosa che ci permette di isolarci dalla narrazione ed entrare nel suo io più profondo in cui prevale l’autocommiserazione e l’autolesionismo.

“Tra non molto la notte”
è la notte di Enrico, il buio eterno e profondo che vede prossimo non solo per l’età ma per la solitudine che lui stesso si è creato come una corazza dalla quale ormai non può o non vuole uscire. “Mi sento umiliato come una lumaca schiacciata su un marciapiede”, è una constatazione che ti ferisce e che ti fa veramente capire quanto la corazza che si è costruito intorno sia fragile e inutile.

Commovente è il suo rapporto con Diouf, l’extracomunitario da cui compra libri inutili tanto per fargli piacere e che lo invita nel suo Loft dove Enrico conosce veramente cosa è il degrado e la solitudine.
Solitudine a cui cerca di porre fugace rimedio: nonostante l’età è sempre alla ricerca patetica di “qualcuna” che lo capisca e gli faccia ritrovare l’amore.
Anzi il sesso, vago ricordo a causa dell’età e che gli farà vivere, suo malgrado, una brutta avventura.

Paolo Banfi è nato nel 1944 in Brianza e da quarant’anni vive in Maremma.
Tra non molto, la notte è il suo secondo romanzo.

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