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Stasera in tv “6 maggio 1976. Terremoto in Friuli”

Un sisma che ha segnato la storia di una regione

Stasera in tv "6 maggio 1976. Terremoto in Friuli"

Il 6 maggio 1976 una scossa violenta di terremoto, in meno di un minuto, provoca un migliaio di vittime in Friuli. Al ricordo di questa terribile tragedia Rai Cultura dedica “6 maggio 1976. Terremoto in Friuli” di Antonia Pillosio, riproposto lunedì 6 maggio alle 19.30 su Rai Storia, nel giorno dell’anniversario del sisma. Lo speciale è costruito sulla base di spunti suggeriti in momenti diversi dal Commissario Straordinario Giuseppe Zamberletti, scomparso cinque anni fa, che condivise con la comunità friulana quei tragici momenti e che aiuta a comprendere meglio il sisma che ha segnato la storia moderna del Friuli. Tra maggio e settembre del 1976 le scosse sono state centinaia. Alla fine, si contano quasi mille vittime, centomila senzatetto, migliaia di case, chiese e aziende distrutte in un attimo. Ad arricchire la puntata, le immagini dalle Teche Rai e altre, che sono state offerte dal Museo Tiere Motus dell’Associazione dei Comuni terremotati e dei Sindaci della ricostruzione, nel borgo medievale di Venzone. Tra queste, particolari sono le simulazioni in 3D in audio e video della caduta del Duomo di Venzone, presenti nel museo, nella sala del simulatore, a cura del Laboratorio di Interazione Uomo-macchina (Hci Lab) dell’Università di Udine.

Il terremoto del Friuli del 1976(soprannominato dai locali Orcolat, Orcaccio in lingua friulana) fu un sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter che colpì il Friuli, e i territori circostanti, alle ore 21:00:12 del 6 maggio 1976, con ulteriori scosse l’11 e 15 settembre. È ricordato come il quinto peggior evento sismico che abbia colpito l’Italia nel ‘900, dopo il terremoto di Messina del 1908 (magnitudo 7,24 con 60.000/80.000 vittime), il terremoto della Marsica del 1915 (magnitudo 7,0 con 30.000 vittime), il terremoto dell’Irpinia del 1980(magnitudo 6,9 con 3.000 vittime) ed il terremoto dell’Irpinia e del Vulture del 1930(magnitudo 6.7 con 1.400 vittime).

Un appuntamento assolutamente da non perdere con l’approfondimento e la scoperta.

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