Stasera in tv appuntamento con "Linea di confine"
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Stasera in tv appuntamento con “Linea di confine”

Il delitto di via Poma

Stasera in tv appuntamento con "Linea di confine"
Se il giornalismo investigativo interroga la realtà non può rinunciare all’idea di farlo esplorando la “linea di confine”. La seconda puntata, in onda mercoledì 26 febbraio alle 23.20 su Rai 2, è dedicata all’omicidio di Simonetta Cesaroni. È l’estate del 1990, la ragazza è da sola in ufficio a via Poma, lavora, poi di lei si perdono le tracce. Solo alle 23.30, dopo una lunga ricerca, la sorella arriva in via Poma e scopre il cadavere di Simonetta. Da quel momento parte una lunga sequenza di errori investigativi e processuali che dopo 35 anni non si è ancora risolta.
Antonino Monteleone ne parla in studio con la criminologa Anna Vagli, il giornalista Carmelo Lavorino, l’avvocato della famiglia Cesaroni Federica Mondani e quello di Raniero Busco, fidanzato di Simonetta, accusato nel 2007 del delitto e assolto nel 2012, Paolo Loria.
Il caso attirò un grande interesse dell’opinione pubblica e ad esso sono stati dedicati libri, numerose trasmissioni televisive di approfondimento e, nel 2011, un lungometraggio televisivo. Il delitto di via Poma appare all’opinione pubblica come un caso di cronaca nera che per troppi anni è stato segnato da errori gravi che ne hanno compromesso le indagini, impedendo di scoprire l’autore dell’omicidio. Oltre l’identità dell’assassino, non si è mai avuta certezza del movente, dell’arma del delitto, dei presenti nel comprensorio di via Poma quel giorno e neppure dell’ora della morte della vittima. Si sarebbero dovuti approfondire alcuni immediati elementi oggettivi, non era chiaro infatti se si trattasse di un delitto passionale, attuato da qualcuno che Simonetta conosceva bene, oppure di un delitto casuale, attuato per ragioni istintive da qualcuno che la vittima non conosceva. Nessuno dei più stretti congiunti di Simonetta era a conoscenza dell’ubicazione degli uffici dell’A.I.A.G.: Simonetta, infatti, pur avendo ottimi rapporti con loro, lavorava con molta riservatezza e non parlava ai suoi familiari.

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