“Il papa e l’architetto. L’ideale in Castro e Pienza”

Sono due città che riflettono il potere della chiesa in modi diversi: Pienza più idealistica e culturale, Castro più legata alla politica dinastica papale. Sono entrambe frutto di quel profondo rinnovamento culturale che nel Rinascimento coinvolge tutti i campi del sapere e in modo particolare l’architettura e le arti figurative.
Pio II, il Papa umanista colto e letterato, decide di elevare Corsignano, suo paese natale, a monumento imperituro della sua persona e del potere da lui rappresentato. Così Pienza, la città di Pio, è legata a una visione, un’utopia, dove gli spazi si sviluppano secondo gli ideali di razionalità dell’umanesimo.
Cento anni dopo un altro Papa, Paolo III Farnese, decide di far rinascere Castro, capitale del ducato, come una novella Pienza. Grazie all’intervento di un altro architetto, Sangallo il giovane, Castro si abbellisce di chiese, palazzi e mura.
Una fioritura di bellezza straordinaria quanto effimera: lo scontro con lo stato pontificio ne decreta la fine e la distruzione totale tanto da essere conosciuta come la Cartagine della Maremma: oggi, tutto quel che resta sono pochi ruderi avvolti dalla vegetazione. Un itinerario alla scoperta del patrimonio culturale del nostro Paese.
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