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Stasera in tv torna Cronache di terra e di mare

Fenici e greci. Gli antichi negli oceani

Stasera in tv torna Cronache di terra e di mare

Quasi senza nome, ma creatori dell’alfabeto. I Fenici, letteralmente “quelli della tinta” – chiamati così dai Greci in senso dispregiativo per la porpora, da loro scoperta e commercializzata – nel 1000 a.C. hanno inventato l’alfabeto a cui i Greci stessi si sono ispirati. Ma i Fenici sono molto di più: abili commercianti e soprattutto instancabili esploratori. Proprio la loro storia, e di altri grandi navigatori del tempo, viene raccontata, tra le rovine dell’area archeologica di Thaross in Sardegna, nell’episodio di “Cronache di terra e di mare” di Cristoforo Gorno, in onda venerdì 12 aprile alle 21.10 su Rai Storia. I Fenici vivono nel territorio che oggi corrisponde alla Libia e a una parte di Israele e Siria. Le città principali sono Biblos, Sidone e Tiro, ciascuna governata da un sovrano, ma non è chiaro se fossero una federazione oppure delle semplici città stato indipendenti. Di certo la loro espansione territoriale non si è fermata lì. Viaggiano per il Mediterraneo, fondano Palermo, Cadice, Lisso, ma soprattutto Cartagine, l’attuale Tunisi. I Cartaginesi hanno un approccio diverso dai primi Fenici e puntano non solo a espandere la loro rete commerciale, ma anche a diventare i padroni del Mediterraneo. Il loro dominio si concretizza presto, ma conosce il declino altrettanto velocemente: nel 238 a.C., dopo la prima guerra punica, i Romani sottraggono ai Cartaginesi la Corsica e la Sardegna. Comincia così la discesa. Testimone di questi passaggi di popolazioni è il sito archeologico di Thaross in Sardegna dove, nel corso della puntata, Cristoforo Gorno mostra le fasi evolutive di quella zona prima centro dei Fenici, poi dei Cartaginesi e infine dei Romani. Di Fenici e Cartaginesi, però, oltre alle rovine sono rimasti viaggi e scoperte. È il greco Pitheas di Marsiglia a essersi spinto per primo fino all’Artide, descritto nella sua opera “Sull’Oceano”

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