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SU SKY TG24 “VITE – L’ARTE DEL POSSIBILE” – Ospite FEDERICO MARCHETTI – Dopo Yoox aiuterò gli altri oppure lavorerò a un mio nuovo progetto. Il DNA di imprenditore mi piace troppo

SU SKY TG24 “VITE – L’ARTE DEL POSSIBILE” - Ospite FEDERICO MARCHETTI - Dopo Yoox aiuterò gli altri oppure lavorerò a un mio nuovo progetto. Il DNA di imprenditore mi piace troppo SU SKY TG24 “VITE – L’ARTE DEL POSSIBILE” - Ospite FEDERICO MARCHETTI - Dopo Yoox aiuterò gli altri oppure lavorerò a un mio nuovo progetto. Il DNA di imprenditore mi piace troppoÈ Federico Marchetti il protagonista della quarta puntata del secondo ciclo di “Vite – L’arte del possibile”, in onda su Sky TG24 venerdì 23 luglio alle 20.45, su Sky Arte il 26 luglio alle 12.10 e disponibile On Demand e sul sito Skytg24.it.

In onda nel suo ultimo giorno da chairman di Yoox Net-A-Porter, gruppo che ha fondato e guidato per oltre vent’anni, l’incontro con Marchetti è l’occasione per parlare non solo della sua vita e dell’ esperienza di imprenditore, che con un’intuizione pionieristica ha unito mondi un tempo lontani tra loro, come tecnologia e moda, ma anche dei suoi progetti futuri: “la certezza che ho è quello che non farò – racconta. L’ho imparato in tutti questi anni, inclusi gli ultimi: non farò il dipendente. In banca d’affari andai via anche perché avevo visto alcune ingiustizie che non mi erano piaciute. Quando sono tornato dagli Stati Uniti ho fatto il dipendente di una società di consulenza e anche lì non mi sono trovato bene. Poi finalmente ho inventato Yoox: la mia azienda, il mio progetto. Sicuramente non mi vedo tornare indietro, non mi vedo tornare a fare il dipendente. Il dna da imprenditore ormai mi piace troppo e quindi l’unica cosa che posso veramente fare è o aiutare gli altri oppure avere il mio progetto”.

“Una definizione che mi ha fatto sempre divertire e che mi trova assolutamente in linea – ha detto nell’intervista Marchetti – è quella di americano-romagnolo, nel senso che riassume un po’… Romagnolo vuol dire fantasia, Fellini, tutto quello che i romagnoli col turismo riescono a fare, cose che nessuno in Italia… Bravi nel marketing, bravi nel vendere le cose. Americano perché la cultura americana dal punto di vista del capitalismo, dal punto di vista di dividere con gli altri, dal punto di vista della tecnologia, delle start up, tutta questa cultura prettamente americana è sicuramente quella che mi ha ispirato nel gestire l’azienda”.

 

Un progetto, quello di Yoox Net-A-Porter, in cui l’imprenditore ravennate ha sempre creduto, mantenendo “la barra dritta, come si dice in barca”, e nonostante “di ostacoli ce ne siano stati tutti i giorni, dal primo momento quando anche semplicemente la fibra ottica per il magazzino, attraverso il comune di Bologna, ci ha messo sei mesi di più rispetto a quello che doveva metterci, fino al crac di Lehman”. “All’inizio c’era tantissimo scetticismo da parte dei marchi della moda -ha raccontato –, perché vedevano internet come qualcosa di estremamente lontano, marginale. Non lo conoscevano e in realtà questa è stata la mia fortuna, perché quello che ho fatto è stato prenderli per mano uno ad uno, un po’ traghettatore come Virgilio nella Divina Commedia, e li ho accompagnati sul Web per la prima volta: il 90 per cento dei marchi di lusso, di moda in giro per l’Europa, Italia e Francia soprattutto,  ha fatto il proprio debutto su internet con Yoox”. Un’azienda che Marchetti vorrebbe gli sopravvivesse e che vive “come la mia creatura, mio figlio. Quindi, da questo punto di vista, penso di essere molto simile a tutti gli altri imprenditori italiani, però la vera differenza sta nel fatto che io ho cominciato da zero, anzi forse da sottozero perché comunque avevo dei debiti tornando dagli Stati Uniti, e il capitalismo che mi ha ispirato nel costruire Yoox e poi Yoox Net A Porter è forse più un capitalismo all’americana, piuttosto che un capitalismo italiano familiare. Ma perché appunto non ho ereditato Yoox, non venivo da una famiglia che faceva quello, e quindi abbiamo avuto la start up, le stock option a tutti i dipendenti, il fare condividere gioie e dolori, dove le gioie sono anche sicuramente tutta la parte economica. Abbiamo distribuito, se non mi sbaglio, più di 300 milioni a oltre 200 dipendenti che sono stati con me dall’inizio. Anche questa parte è una grande differenza rispetto al capitalismo italiano”.

Marchetti porterà la sua grande esperienza nel campo del digitale e del fashion anche alla ‘The Prince’s Foundation’, l’associazione benefica fondata dal Principe Carlo d’Inghilterra, di cui sarà presidente del settore Fashion all’interno del progetto Sustainable Markets Initiative. Marchetti, che con il Principe Carlo ha già realizzato il progetto “The Modern Artisan”, ha oraccontato come è nata la loro collaborazione: a una cena il Principe Carlo mi chiese di farmi venire un’idea per un progetto da fare insieme. Io sono tornato a casa e mi sono detto: adesso cosa mi invento? La fantasia ce l’ho, però non era facile. Mi sono detto ‘lavoriamo sui giovani’, perché anche il Principe Carlo è molto appassionato dell’educazione dei giovani ed è quello che sta facendo la sua fondazione, tutta incentrata sui giovani, sulla sostenibilità. Temi su cui lavoro dal lontano 2008, quindi su questo sì che mi sento un pioniere rispetto a tanti altri. Ho pensato di inventare un modo nuovo di vedere il mestiere dell’artigiano, di dare agli artigiani degli strumenti nuovi che sono il digitale, i big data e l’artificial intelligence, così da attrare un po’ più di giovani che magari adesso stanno dicendo: ‘io non lo voglio fare l’artigiano, facciamolo fare ai vecchi’. Ho messo insieme  queste cose qui, gliele ho presentate e, detto fatto, è partito questo progetto che si chiama The Modern Artisan, cioè l’artigiano moderno, di cui abbiamo appena lanciato adesso la versione 2, quindi The Modern Artisan 2. Questo qui è un progetto che rimarrà sempre a Yoox Net A Porter, anche senza di me, è un po’ la mia eredità a Yoox Net A Porter”.

Curato e realizzato dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis“Vite – L’arte del possibile” è un ciclo di dieci interviste dedicate al successo e alla capacità di raggiungerlo. Un ritratto professionale e personale di grandi italiani che si sono distinti nel proprio campo: dall’industria al cinema, dalla scienza allo stile fino all’arte e alla letteratura, divenendo noti in tutto il mondo.  Le interviste entreranno anche a far parte della syndication dell’area news del Gruppo Comcast e potranno essere trasmesse anche da NBC. Le interviste di “Vite – L’arte del possibile” sono disponibili anche tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it

 

VITE – L’ARTE DEL POSSIBILE, IN ONDA IL 23 LUGLIO ALLE 20.45 SU SKY TG24 (canali 100 e 500 di Sky e canale 50 del DTT), E IL 26 LUGLIO ALLE 12.10 SU SKY ARTE (canale 120 di Sky) E DISPONIBILE ON DEMAND E SU SKYTG24.IT

 

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