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A Bardonecchia Madame Bovary, il capolavoro di Flaubert rivisitato in chiave moderna dall’Accademia dei Folli

A Bardonecchia Madame Bovary, il capolavoro di Flaubert rivisitato in chiave moderna dall’Accademia dei Folli A Bardonecchia Madame Bovary, il capolavoro di Flaubert rivisitato in chiave moderna dall’Accademia dei FolliMartedì 8 agosto alle 21 al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, per la stagione Scena 1312, va in scena un grande classico della letteratura rivisitato in chiave moderna: l’Accademia dei Folli presenta Madame Bovaryuna riduzione teatrale, curata da Emiliano Poddi, del romanzo capolavoro di Flaubert, pubblicato nel 1856 a puntate sulla famosa rivista “Revue de Paris”.

Madame Bovary narra la storia di Emma Rouault, una giovane ragazza amante della letteratura che sogna una vita da principessa. Tuttavia questa favola non si avvererà mai poiché suo marito Charles Bovary è per lei un uomo mediocre e senza ispirazioni. Per fuggire dal grigio delle sue giornate, si rifugia in un luogo irreale fatto di sogni che la porta a diventare un’adultera.

Accusato di immoralità e oscenità, Flaubert finì sotto processo, conclusosi con un’assoluzione: nel frattempo, la vicenda rese il romanzo famosissimo. Nelle intenzioni dell’autore l’opera era una critica al Romanticismo, ed è infatti considerata uno dei primi esempi di romanzo realista.

Madame Bovary c’est moi! Si dice che Flaubert rispose così quando gli chiesero chi fosse la protagonista del suo romanzo più famoso. Una diceria nata dal fatto che l’autore trattò così oggettivamente i personaggi e le loro psicologie al punto da unirsi a loro, fondendosi completamente. In realtà non è affatto sicuro che Gustave Flaubert abbia mai pronunciato questa frase. Quel che è invece certo è che moltissimi anni dopo, quando insegnava in una scuola di Napoli, Domenico Starnone assegnò la lettura di Madame Bovary alla sua classe come compito per l’estate. Ebbene, alla ripresa delle lezioni una ragazzina alzò la mano e chiese a Starnone: “Professò, ma perché mi avete dato da leggere la storia di una cretina?”

Cosa risulta dalla combinazione di queste due frasi, quella della ragazzina napoletana e quella dello scrittore francese? Beh, di sicuro non che Flaubert fosse un cretino. E allora cos’altro?

Nel tentativo di scoprirlo, i Folli hanno messo insieme sullo stesso palco Emma Bovary e il suo alter ego, il personaggio e l’autore. Accanto a loro c’è naturalmente il devoto marito Charles. La situazione però si complica quando sul palco compare un giovane studente di giurisprudenza, tale Léon; per non parlare di quando sulla scena irrompe pure Rodolphe, un ricco proprietario terriero, abile seduttore.

Su una scrivania al centro del palco ci sono due boccette di vetro: una contiene inchiostro, l’altra un potente velenoFlaubert intingerà la penna in entrambe le boccette.

“Come rendere questo dissidio, questo contrasto tra la venerazione di lui e l’insoddisfazione di lei? È una questione di equilibrio. Lo è sempre. Tutto il valore di questo romanzo, se ne avrà uno, sarà di aver saputo camminare dritto su un capello, sospeso tra il doppio abisso del lirismo e del volgare”.

MADAME BOVARY

Martedì 8 agosto | ore 21.00

Palazzo delle Feste – piazza Valle Stretta 1, Bardonecchia

 

con Enrico Dusio, Gianluca Gambino, Giovanna Rossi, Valter Schiavone

costumi Paola Caterina D’Arienzo

testo Emiliano Poddi

regia Carlo Roncaglia

 

BIGLIETTI

online su oooh.events €2

Oppure prenotando presso l’Ufficio del Turismo di Bardonecchia, piazza Valle Stretta 1.

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