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CAMPANIA TEATRO FESTIVAL: Alla Greca, Il medico dei maiali, Aspettando Godot, Told by My Mother, Sono solo un uomo

CAMPANIA TEATRO FESTIVAL: Alla Greca, Il medico dei maiali, Aspettando Godot, Told by My Mother, Sono solo un uomo CAMPANIA TEATRO FESTIVAL: Alla Greca, Il medico dei maiali, Aspettando Godot, Told by My Mother, Sono solo un uomoTrentunesimo giorno di programmazione per la quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, la rassegna multidisciplinare diretta per il sesto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio, realizzata con il forte sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival.

Per la sezione Prosa Nazionale, replica Alla Greca nel Cortile della Reggia di Capodimonte alle ore 21. Elio de Capitani firma la regia del testo di Steven Berkoff, tradotto da Carlotta Clerici e Giuseppe Manfridi. Sul palco, tra gli interpreti, lo stesso De Capitani insieme a Cristina Crippa, Sara Borsarelli e Marco Bonadei in una pièce in cui il mito di Edipo e la tragedia sofoclea sono reinventati nelle forme di una parodia. A interpretare il ruolo di Edipo sullo sfondo del più sordido sobborgo londinese è Eddy, un giovane proletario. Cult degli anni ‘80, tra blank verse, stralci lirici e turpiloquio rabelesiano, Alla greca è un testo esilarante dal finale trasgressivo, che De Capitani porta in scena valorizzandone le istanze sociali e politiche. Lo spettacolo è prodotto da Teatro dell’Elfo e dalla Fondazione Campania dei Festival.

È un debutto assoluto nella sezione Prosa Nazionale Il medico dei maiali. Probabile studio per una messa in scena, che si terrà a Capodimonte nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano alle ore 22.30.

Il testo, vincitore del Premio Nuove sensibilità 2022, è di Davide Sacco, anche regista. Interpreti in scena Francesco Montanari, Daniele Russo, Marcello Romolo, Amedeo Carlo Capitanelli e Francesco del Gaudio. Cosa succede quando muore un re? E non un re qualsiasi, ma il re d’Inghilterra. Cosa succede in quei pochi momenti in cui la monarchia si mostra fragile, il popolo aspetta e il tempo corre, come in pericolo? Cosa succede se il re non è veramente morto d’infarto, ma è stato assassinato? E cosa succede se il Principe ereditario è solo un ragazzotto arrogante e presuntuoso, del tutto impreparato alle responsabilità̀ che lo attendono? In questa crisi, l’unico che sembra avere certezze è un veterinario, il medico dei maiali, che si ritrova per caso in questa vicenda e tenta di cogliere un’opportunità. La produzione è di LVF e Teatro Manini di Narni.

Altro debutto assoluto per la sezione Prosa Nazionale sarà Aspettando Godot, diretto da Massimo Andrei, in scena con Lello Arena, Biagio Musella, Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe e Carmine Bassolillo. Prodotto dal Teatro Cilea di Napoli e da La Contrada Teatro Stabile di Trieste, lo spettacolo si terrà nel Teatro Comunale di Caserta alle ore 21. Uno degli scopi di questo nuovo allestimento è quello di riportare l’azione scenica, scenografica e testuale del capolavoro di Beckett alle intenzioni più segrete ed intime del suo autore.  Un Aspettando Godot ambientato nella trama di una città come Napoli, in un una strada di campagna alle falde del Vesuvio, e che vuole indagare ancora una volta il senso tragicomico dell’attesa, la sua inutilità. Stavolta sarà l’attesa di un nuovo invasore che scacci il vecchio tiranno, ma anche l’attesa per la liquefazione del sangue del santo patrono, quella del terremoto pronto a distruggere case e certezze, quella dell’eruzione del vulcano.

Debutta in prima europea per la sezione Danza la performance Told by My Mother, in scena al Teatro Politeama alle ore 21. Regia del coreografo libanese Ali Chahrour, lo spettacolo ha per protagonisti Chahrour stesso, con Hala Omran, Abbas Al-Mawla e Leila Chahrour. Sul palco anche il duo musicale Two or the Dragon, ovvero Ali Hout e Abed Kobeissy. «Told by My Mother è uno spettacolo di danza costruito a partire da storie intime e sentite – racconta Ali Chahrour. Storie di madri iconiche e delle loro famiglie, alcune disperse, o scomparse. Raccontiamo le loro storie perché la memoria sopravviva. Altre rimangono e vivono per raccontare. Le loro voci salgono sul palco, cantando e raccontando ciò che è stato, per salvare ciò che è rimasto. Danzano per sopravvivere a ciò che resta». La produzione è di Ali Chahrour e Chadi Aoun, in coproduzione con Studio Zoukak, The Arab Arts Focus (con il supporto di Stiftelsen, Studio Emad Eddin & Ford Foundation, Fondazione Campania dei Festival, Saadallah & Lubna Khalil Foundation, Kunstfest Weimar, Zurich Theater Spektakel, Mahmoud Darwish Chair/Bozar), e con il supporto di AFAC – Arab Fund for Arts and Culture, French Insitute Beirut, Barzakh Beit El Laffe Mezyan, T-Marbouta Tawlet, Ked ed Eid Press.

Per la sezione SportOpera va in scena alle ore 21 nelle Praterie del Gigante di Capodimonte lo spettacolo Sono solo un uomo, testo e regia di Alessandro Miele, con Rita Felicetti e Alessandro Miele. Roberto Baggio e Ulisse, un mito del calcio e un eroe classico, si incontrano e si fondono in un’unica figura: un uomo stanco alla fine di un viaggio, solo in un campetto di provincia, dove può fermarsi per ripercorrere una storia. Pungolato da un’altra figura, l’uomo inizia un racconto – tra memoria e sogno – in cui affronta tempeste, infortuni, panchine, fino ad arrivare all’apice del successo senza mai cedere al canto delle sirene. La produzione è di Ultimi Fuochi Teatro.

Per la sezione Progetti Speciali, ultima giornata per #Foodistribution in Between Spaces, ai Bipiani del quartiere Ponticelli (Via Isidoro Fuortes, Napoli) alle ore 21. Il progetto è di Manovalanza in collaborazione con Daniele Ciprì e vedrà la partecipazione dell’attrice Sara Missaglia e degli abitanti del luogo. Questo nuovo capitolo di #Foodistribution, che anche quest’anno si è concentrato nella periferia est di Napoli, è ideato da Davide Scognamiglio e ha la regia di Adriana Follieri. Un progetto residenziale di ricerca artistica e scientifica (ne è referente scientifico il professor Rosario Sommella) che mette in relazione l’analisi del processo di gentrificazione di piccole e grandi comunità urbane con l’illuminotecnica e il disegno luci, la fotografia e il teatro. In Between Spaces si concentra su quei piccolissimi territori che non avendo una destinazione d’uso specifica diventano espressione concreta delle comunità che li abitano, sorprendendo spesso i più sofisticati progetti di pianificazione.

Sempre per la sezione Progetti Speciali, continua Semi in air: io sono confine. 3 giorni di indagine performativa sul corpo come frontiera, laboratorio a cura di Loredana Putignani, nella Sala Assoli dalle ore 11 alle ore 19. «Io sono confine – racconta Putignani – è un processo che indaga sulle soglie tra culture e molteplici linguaggi creativi su piattaforma globale, per una resistenza culturale oltre le frontiere. Una dimensione spaziale/performativa, che ridefinisce alcuni tragitti aperti dai maestri dell’Avanguardia del secondo ‘900 tra scena teatrale, arti visive e performance. Uno scavo, nelle estrazioni degli elementi di performance puri da Beckett a Kantor, dai Laboratori di Frontiera di Neiwiller e Leo de Berardinis, a Eurasia di Joseph Beuys, dai tracciati di Hirayama all’Abramovic Method».

Nell’ambito delle attività diurne, Bambine ribelli è il nuovo incontro del ciclo di eventi dedicato ai più piccoli e prodotto da Il Teatro nel Baule. Appuntamento presso il Teatrino del Belvedere/Pagliarone alle ore 10 (per bambine dai 6 ai 13 anni). La regia è di Sebastiano Coticelli e Simona Di Maio e vedrà protagoniste Carla Guardascione e Ludovica Sodo. C’era una volta, da qualche parte del mondo, una bambina ribelle. Era in Cambogia e si chiamava Loung. Era negli Stati Uniti e si chiamava Wilma. In Italia si chiamava Margherita, in Siria Yusdra, a Cuba Alicia… Sognava di diventare una ballerina, desiderava arrivare alle Olimpiadi di nuoto, sapeva correre più veloce di una gazzella, amava guardare le stelle, desiderava un mondo di pace… E quando i sogni si realizzano cambiano il mondo. Storie di bambine ribelli che sono diventate donne straordinarie.

Proseguono le Visite guidate a piedi che condurranno i visitatori alla scoperta dei viali e degli edifici storici del Real Bosco di Capodimonte. Il punto di raccolta è presso il Belvedere (Porta Grande) alle ore 10, per un massimo di 20 partecipanti.

Si ringraziano gli sponsor dell’edizione 2022 del Campania Teatro Festival: AmiCar, Antonino De Simone, Aulentissima, Enel, Frecciarossa, Le Zirre Napoli, M.Car, Unicredit.

Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni ed è possibile acquistare i biglietti.

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