Dove si salvano e si curano gli animali in difficoltà

Nei centri di recupero degli animali, questo è un periodo di grande attività: molti arrivano feriti, altri vengono rimessi in libertà dopo essere stati curati, altri ancora, per vari motivi non potranno tornare in natura. Venerdì 16 maggio alle 16.45 su Rai3, “Geo” – il programma sulla natura, l’ambiente e le culture del mondo prodotto da Rai Cultura e condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi – accenderà le telecamere sul Parco Faunistico Piano dell’Abatino, in provincia di Rieti, dove Antonio De Marco, ecologo e fondatore del Parco, ed alcuni volontari, sono lì per raccontare il loro lavoro e mostrare al pubblico alcuni degli animali salvati, come una puzzola americana che vive insieme ad un istrice e un pullo di allocco che ha ottime speranze di riprendere il volo.
Sito nel territorio di Poggio San Lorenzo, il Parco si colloca in una zona che è particolarmente interessante per gli aspetti paesaggistici ed archeologici in essa presenti. L’ambiente è caratterizzato da una vegetazione tipica della fascia submediterranea, con la roverella ed il leccio quali alberi più diffusi e dominanti, spesso associati all’acero campestre, all’orniello, al cerro, al carpino. La coltivazione prevalente è quella dell’olivo; le precipitazioni sono superiori a quelle mediterranee vere e proprie, raggiungendo i 700-1000 mm all’anno. Le temperature medie estive sono di 22-26 gradi mentre quelle invernali oscillano tra 4 e 10 gradi.
L’area, in cui sono mantenuti gli animali, occupa una superficie di circa 10 ettari e comprende alcuni grossi recinti e numerose voliere, abbastanza ampi e tali da assicurare condizioni adeguate alle esigenze biologiche degli animali ospitati. Nel parco sono presenti vari esemplari di fauna autoctona ed esotica, allevati a titolo amatoriale e con finalità di studio ed osservazione del loro comportamento.
Nella scelta degli animali si è data preferenza a quelli nati in allevamenti.
L’area, in cui sono mantenuti gli animali, occupa una superficie di circa 10 ettari e comprende alcuni grossi recinti e numerose voliere, abbastanza ampi e tali da assicurare condizioni adeguate alle esigenze biologiche degli animali ospitati. Nel parco sono presenti vari esemplari di fauna autoctona ed esotica, allevati a titolo amatoriale e con finalità di studio ed osservazione del loro comportamento.
Nella scelta degli animali si è data preferenza a quelli nati in allevamenti.
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