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I Bardomagno a Lucca Comics&Games per presentare in anteprima il loro secondo album “Li Bardi son tornati in Locanda”

I Bardomagno a Lucca Comics&Games per presentare in anteprima il loro secondo album "Li Bardi son tornati in Locanda" I Bardomagno a Lucca Comics&Games per presentare in anteprima il loro secondo album "Li Bardi son tornati in Locanda" È intriso di storia, ironia e attualità il nuovo progetto dei BardoMagno, band folk rock legata alla community medievale di Feudalesimo e Libertà, la più importante community social d’Italia dedicata al Medioevo.

Con il loro inconfondibile stile «i menestrelli de lo imperatore» rileggono fatti e costumi della nostra quotidianità trasportandoli nella storia con intelligente umorismo, mostrando come, a ben vedere, la storia umana si ripete nei secoli.

Li Bardi Son Tornati In Locanda” è lo secundo silloge di BardoMagno, concepito in un periodo in cui lo “Nigro Morbo 2.0” imperversava nel nostro Bel Paese e non solo. Li brani che compongono cotal manufatto son tutti nasciuti con l’obiettivo di ducer un pò di conforto e sollazzo nei cori dei nostri sodali, onde alleggerir patemi e crucciamenti dovuti a pandemie, guerre e altre deflagrazioni di gonadi globali. Secundo obiettivo, è financo quello di manifestare al mundo li veri valori fondanti dello Impero ma sempre rimanendo umili, casti e brutti: favellare lo verbo dello Imperatore, esportare marcezza e feudalesimo per tutto lo globo terracqueo, trangugiare ettolitri di cervogia e ippocrasso in ogni locanda Italica.

Quest’ultima, è una speranza più che una certezza, ma certo è che li dove v’è una Locanda che apre una porta, vi sarà un BardoMagno che stava bussando fuori da mezz’ora almeno, e che cavolo!

Track by track

Li Bardi Son Tornati in Locanda (Deus lo Vult!)

Opening dell’album, richiama alle sonorità tipiche del punk folk alla Dropkick Murphys. La canzone parla prevalentemente del ritorno della band in chiave ironica e del fatto che finalmente si è “tornati in locanda” tre anni dopo l’uscita del primo album VOL. I. Utilizzando l’autoironia, la canzone cerca di dare risalto ai veri valori della band: “panze da birra, denti marci e calvità”, “odor di catacomba e sensualità” e “la nostra croccantezza vuol dire qualità”.

Richiamando il moto medievale “deus lo vult” tipico delle crociate – ovvero Dio lo vuole – la canzone vuole quasi essere un inno al ritorno al battagliare contro la modernità.

Magister Barbero (feat. Renato Minutolo)

Magister Barbero è la canzone per tutti i sodali, fan e ammiratori del prode Professore che da qualche anno è diventato un vero beniamino per gli appassionati di storia antica e medievale sul web e sulla tv.

Seguendo le sue lezioni, narrate quasi a guisa di parabola verso i suoi discepoli, i vassalli di Barbero propugnano per il ritorno a una sana e veritiera divulgazione scientifica basata non più su impolverati tomi, astruse teorie e tediose lezioni da precettori cariatidi, ma dalla suadente e coinvolgente voce del Magister!

Clodoveo

Rifacendosi alle tipiche sonorità degli anime/cartoni animati anni ‘80, la canzone parla del sovrano merovingio Clodoveo cercando di raccontare la sua storia dall’ascesa al trono fino alla sudditanza con il Papa di Roma.

Il testo gioca sul dualismo buono/cattivo, sterminio/fede, in quanto l’Imperatore è ricordato per aver assoggettato con la forza popoli come i turingi e gli alemanni ma anche per essersi convertito al cristianesimo tramite battesimo o per aver applicato la lex salica sposando con la forza la sorella e la figlia.

Game of Signorie

La canzone parla del caos generale nell’italia del Trecento al tempo delle signorie.

Intere famiglie invischiate in interminabili faide, furono ricordate per gli intrighi politici e le campagne militari per cercar di prendere il sopravvento l’una sull’altra. Così i Visconti che sconfiggono i della torre a desio o i Medici che affrontano le congiure dei pazzi, sono solo alcune delle famiglie più celebri e illustri che furono protagoniste di quei tumulti divisi in un’italia lungi dall’essere politicamente unita e stabile.

La Cintura di Castità (feat. Nicoletta Rossellini, Kalidia)

Canzone a favore del nobile e famoso ferreo cinturino, utile per proteggere le pudenda da eventuali malattie o tradimenti. Disponibile sia in versione femminile che maschile, la cintura di castità è l’unico orpello che permetterà di abbandonare lussuria e lascivia abbracciando i sacri valori della castità e dell’astinenza! Le sonorità sono quelle tipiche delle canzoni folk medievali e delle ballate, rese ancora più suadenti e melodiche grazie alla femminea voce di nicoletta rossellini, già cantante dei kalidia.

Cerveza y Latifondo (feat. Don Alemanno)

Siete in preda a un’irrefrenabile voglia di Raggaetòn? Bardomagno cerca di spiegare con questa canzone come sia nato questo genere musicale, che in circa 500 anni è passato da raccontare di devastazioni e diffusioni di malattie tra gli indigeni delle americhe all’ostentare opulenza, macchinoni e balletti lussuriosi.

Grazie anche alla comparsata rap di Don alemanno, già fumettista di jenus e cantante della band epic metal holy martyr, cerveza y latifondo vuole anche raccontare di come una semplice vacanza possa trasformarsi in un assedio a base di oro e piombo, e di come in realtà la scoperta delle americhe fu più un’esigenza economica di espensione dei mercati che una mera spedizione esplorativa.

La Prima Cotta (feat. Mr. Baffo, Nanowar)

Canzone sul gioco di parole prima cotta amorosa/di maglia e che parla di un crociato che in maniera nostalgica ricorda della sua prima armatura e di quando la incontrò per la prima volta dal fabbro. La cotta di maglia viene anche paragonata a tutta una serie di amori e ragazze incontrate nel corso della vita del crociata e narrate dal prode Mr. Baffo dei Nanowar of Steel e di come queste non siano riuscite a fargli dimenticare quel “freddo amor che mise a riparo il suo cor”. Il sound è elettropop, simile ai daft punk (?)

Don Rodrigo Avea Ragione (feat. Sefora Centurioni, Blodiga Skald)

La canzone vuole stravolgere lo stereotipo del Don Rodrigo come tutti lo abbiamo studiato: perfido e senza scrupoli, pronto a far di tutto pur di rovinare la vita a Renzo e Lucia. Nella canzone infatti si prendono nettamente le parti del signorotto locale giustificando il fatto che – in quando nobile per volontà divina – non potesse pretendere la mano di Lucia, non per soddisfare un mero desiderio ma per proteggerla da quello stalker di renzo, considerato come un villico e un villano.

Nel Mio Feudo

Nel Mio Feudo nasce con l’intento di soddisfare il desiderio di rivalsa e rivincita dei veri nostalgici. Quelli del ventennio dell’anno mille dove solo cose buone furono fatte. Quando c’era Lvi, Lo Imperatore, tutto funzionava a dovere: I boia arrivavano in orario, si poteva dormire con la porta della stalla aperta, e soprattutto si poteva essere servi della gleba nel feudo del proprio Sovrano senza patemi di diritti sindacali. E nel caso di una crociata, acquistare una bella indulgenza plenaria avrebbe potuto perlomeno salvarti l’anima dallo foco infernale.

L’atmosfera tipica di una tirannia sanitaria, basata sul tocco taumaturgico e sul salasso, ha ispirato la composizione del brano: un mix di sonorità glam rock, cornamuse e cittern medievali rendono la canzone tipica nel suo genere parodico e satirico degli anni ’80 in perfetta chiave bardomagnesca.

Bonus Track – Drakkar Special

Cover medieval dei Luna Pop, riarrangiate in chiave bardomagnesca. A Olaf il raccolto non va. Non ha una donna, né un drakkar. Ma quando giunge la carestia nelle sue terre decide di salpare verso lidi più fecondi e fertili portando dietro con se nella sua barchetta tutti i suoi sodali norreni, pronti a razziare e a tirare fendenti “al mugnaio e alla sarta”.

Bonus Track – Hanno Ucciso Carlo Magno

Che fine ha fatto Carlo Magno? Nessuno tra lo volgo lo sa. V’è chi narra che a farlo fuori sian stati i sassoni. V’è invece, chi narra sia stato qualche venditore di vin brulè vendocatosi per qualche sgarro. Per rendere giustizia al nome di Carlo, i BardoMagno hanno scoperto un antico tomo impolverato su cui un quasi ormai dimenticato musico dal nome di Massimus Spezza Ali, compose una canzone per onorare il vecchio Sovrano. Reinterpretando così quella melodia in chiave folk rock/pop, i BardoMagno sperano di far danzare e brindare le genti all’Imperatore oggi così come allora.

Bonus Track – Federico II C’è

Ultima cover e bonus track del disco. Un inno in onore al castle-builder più famoso del sacro romano impero: Federico II!

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Chi è BardoMagno

BardoMagno è il progetto musicale di Feudalesimo e Libertà, una community nata su Facebook nel dicembre 2012 che conta ad oggi più di 700 mila followers, raccogliendo gran parte degli appassionati di storia, videogames e fumetto, può essere considerata la più grande community sul medioevo d’Italia.

Servendo et seguitando” gli ideali del sistema feudale, BardoMagno è la diretta espressione della voce de “Lo Imperatore” fatta in musica, cosicché “financo lo più analfabeta delli villici possa istruirsi via auricolae allo soave et rassicurante pugno di ferro imperiale”.

Ad aprile del 2019 è uscito il loro album di debutto “VOL. I”, in collaborazione con la Black Dingo production che trasla in chiave satirica i più noti brani della tradizione musicale italiana oltre a proprie composizioni. La loro opera prima è un concentrato di musica folk rock dai testi in neo-medievale. Tra il 2021 e il 2022 pubblicano diversi singoli fra cui “Cerveza y Latifondo”, “Nel mio Feudo”, “Hanno ucciso Carlo Magno” e “Game of Signorie”.

Chi è Feudalesimo e Libertà

La community di Feudalesimo e Libertà nata su Facebook in occasione delle elezioni politiche del 2012. Feudalesimo e Libertà ha fin da subito avuto grande successo per aver introdotto un nuovo modo di fare satira e umorismo sul web: fingersi un finto partito politico che proponeva soluzioni feudali – spesso contradditorie e volutamente enfatizzate – a problematiche odierne. Un grande gioco di ruolo nel quale i “sodali” di FEL vengono quotidianamente coinvolti grazie all’utilizzo dell’ormai tipico linguaggio “neo-volgare”, e all’universo dove i cliché tipici del “Medioevo” vengono valorizzati per evidenziare gli eccessi e le incongruenze politiche o di costume dei nostri tempi.

Feudalesimo e Libertà può vantare un pubblico particolarmente affiatato e affezionato al brand, tanto da consentire di vincere per due anni consecutivi (2016 e 2017) il premio per la Miglior Community e come Miglior Pagina Facebook (2013) ai Macchianera Awards, gli “Oscar della Rete” italiani. Feudalesimo e Libertà è presente anche su Instagram e Twitter, raccogliendo altre decine di migliaia di seguaci.

Fuori dai social, FEL raccoglie una larga platea di affezionati che partecipa alle attività lungo tutto il territorio italiano: dal raduno di FEL a Milano, all’Etna Comics di Catania, passando per Padova, Bologna, Lucca, Napoli e diverse città in cui vengono proposte festival del gioco e del fumetto.

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