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Il Requiem di Mozart e i Kindertotenlieder di Mahler – Claus Peter Flor e l’Orchestra Sinfonica di Milano incontrano Benjamin Appl

Il Requiem di Mozart e i Kindertotenlieder di Mahler - Claus Peter Flor e l’Orchestra Sinfonica di Milano incontrano Benjamin Appl Il Requiem di Mozart e i Kindertotenlieder di Mahler - Claus Peter Flor e l’Orchestra Sinfonica di Milano incontrano Benjamin ApplE’ il tema della morte a fare da filo conduttore dell’appuntamento di giovedì 26 (ore 20.30), venerdì 27 (ore 20) e domenica 29 gennaio (ore 16) della Stagione Sinfonica dell’Orchestra Sinfonica di Milano: dopo aver diretto a novembre il Requiem di Verdi, Claus Peter Flor non poteva non misurarsi anche con il Requiem di Mozart. Giovedì 26, venerdì 27 e domenica 29 gennaio dirige il testamento del genio salisburghese insieme all’Orchestra e al Coro Sinfonico di Milano (guidato dal suo Maestro, Massimo Fiocchi Malaspina), insieme a un cast vocale di altissimo livello che vede impegnati Sobotka Iwona (Soprano), Bettina Ranch (Mezzosoprano), Bernhard Berchtold (Tenore), Benjamin Appl (Baritono), abbinato agli struggenti Kindertotenlieder  per voce e orchestra di Gustav Mahler, insieme al baritono Benjamin Appl

Un appuntamento che vede combinate due delle pagine più profonde e intense della storia della musica legate al tema della morte. Da sempre esiste una mitologia legata alla corrispondenza tra la prematura morte di Wolfgang Amadeus Mozart e la composizione del suo Requiem. Si tratta di un lavoro infatti incompiuto, che, secondo Stendhal, fu commissionato da un lugubre e misterioso uomo dal mantello nero che si presentò mascherato alla porta di Mozart richiedendogli la composizione di questa messa in quattro settimane per cinquanta ducati. Altra storia vuole che nel luglio 1791 Mozart riceva la commissione da parte di un intermediario del conte Walsegg, un nobile vedovo che intendeva eseguire l’opera nell’anniversario della morte della moglie. Pare che l’intermediario non rivelò a Mozart l’identità del committente, invitando anzi il musicista a non ricercarla; vero o non vero, questo presunto anonimato del committente contribuì indubbiamente all’alone di mistero che avvolge quest’opera. Vera o falsa che sia questa storia, il Requiem fu scritto da Mozart in condizioni di salute molto precarie. Ad occuparsi del completamento del Requiem furono alcuni suoi allievi, Franz Xaver Süssmayr in primis, ma prima di lui erano stati coinvolti Franz Jakob Freystädtler e Joseph Eybler. Tutti costoro furono legati da un vincolo di segretezza; nessuno doveva sospettare che Mozart non fosse l’unico autore del Requiem. 

Appaiati a questo capolavoro assoluto troviamo i Kindertotenlieder di Gustav Mahler (cantati dal baritono Benjamin Appl), scritti fra il 1901 e il 1904 musicando delle poesie di Friedrich Rückert, pensando a un unico ciclo da eseguirsi tutto insieme, senza soluzione di continuità in nome della tematica dagli struggenti contorni. Si legge sull’intestazione della partitura una chiara indicazione programmatica del compositore: “Questi cinque lieder formano un tutto unico e indivisibile. Per questa ragione la continuità deve essere mantenuta (impedendo le interruzioni e in particolare gli applausi alla fine di ogni singolo brano)”. Un capolavoro in cinque parti: da Nun will die Sonn’ so hell aufgehn! (Ora il sole sorgerà così splendente!), un’apertura lugubre in cui ci si domanda come sia possibile credere che il sole mai risplenderà dopo la perdita di un figlio, a Nun seh’ ich wohl, warum so dunkle Flammen (Ora capisco perché tali fiamme oscure), struggente melodia in cui si rievocano gli occhi dei figli, che risplendono come stelle nel firmamento. Da Wenn dein Mütterlein (Quando la tua mammina), l’entrata della madre nella stanza dei figli, a Oft denk’ ich, sie sind nur ausgegangen (Spesso penso che siano appena usciti), la passeggiata da cui i bambini non faranno mai più ritorno, al conclusivo In diesem Wetter, in diesem Braus (In questo tempo, in questa bufera), tempesta che rappresenta in realtà un tragico clima psicologico scandito dall’ostinato dei violoncelli e dei contrabbassi.

La voce di Benjamin Appl, baritono la cui gamma di colori vocali è pressoché infinita, come affermato dal Suddeutsche Zeitung, rende gloria a queste pagine di intensissima profondità. Un ciclo interamente in tonalità minore, e che, alla sua pubblicazione nel 1905, fu origine di discordia tra Mahler e la moglie Alma, allora genitori di due bambine. Il fatto che il compositore affermasse di essersi calato nei panni di chi aveva perduto un figlio, fece sì che Alma accusò il marito di voler provocare il destino.

Intero: 52 € in platea, 42 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 42 € (platea), 37 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 32 € (platea), 27 € (galleria).  

I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.

Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19. 

Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: [email protected]

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