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Intervista: Damiano, arte a 360 gradi, dalla danza al cantautorato con “Colpa della verità”

Intervista: Damiano, arte a 360 gradi, dalla danza al cantautorato con "Colpa della verità" Intervista: Damiano, arte a 360 gradi, dalla danza al cantautorato con "Colpa della verità"Il brano di debutto di DAMIANO si intitola “COLPA DELLA VERITÀ”, ed è un quadro musicale che mostra all’ascoltatore come la verità può distruggere la barriera visiva che si crea quando si è innamorati e come il cuore e la mente possono trovarsi in continua disapprovazione su una scelta comune, che si tratti di responsabilità o di aspettative a lungo termine.

Lo abbiamo incontrato per farci raccontare di sé e della sua musica.

Damiano, tu sei svizzero…

Sì, nato e vissuto nel Canton Ticino.

A 24 anni e già una storia artistica alle spalle, ti sei dedicato alla danza e non solo…

Ho iniziato come ballerino a 8-9 anni ,ballavo già un pochino prima ma come può fare qualsiasi bambino. Non ero a conoscenza di scuole da ballo qua nelle mie zone, poi ho visto un’esibizione e ho iniziato a frequentare la scuola che era proprio vicino casa e ho continuato a ballare. Sono entrato poi a far parte di una crew con la quale abbiamo vinto i campionati svizzeri e ci siamo qualificati ai campionati mondiali per tre anni, ho visto delle borse di studio, ho fatto un po’ di cose con il ballo per poi arrivare a fare musical qua in Ticino alla scuola di Paolo Meneguzzi PopMusicSchool . Il musical era Romeo e Giulietta e da lì è iniziata la passione per il resto dell’arte,  la recitazione,il canto. Ho iniziato a  studiare sempre di più canto fino ad arrivare al mio brano d’esordio, Colpa della verità.

E quando ti è venuta la voglia di scrivere musica?

La voglia di scrivere c’è sempre stata e sempre stato Non ti ho mai non sono mai stato bravo a scrivere: a livello di grammatica  facevo un sacco di errori e probabilmente ancora adesso ne faccio, però c’è sempre stata una vena poetica che poi ha alimentato i testi delle mie canzoni. Man mano che crescevo e facevo esperienze ogni tanto a ho iniziato ad aumentare i testi scritti e anche il livello di astrazione filosofica.

Invece a livello strettamente musicale?

Alla fine ho iniziato musicale i testi che avevo già, però non ho trovato la difficoltà di iniziare a scrivere un pezzo da zero. Di solito mi arrivano le melodie in testa e poi mi vengono in mente le parole, soprattutto ultimamente.

Effettivamente hai descritto bene il momento artistico, compositivo. Quali sono i tuoi punti di riferimento a livello musicale?

Non sono un “acculturato” a livello musicale, ma so dirti cosa ascolto e mi piace: in Italia sicuramente Ultimo, Achille Lauro, Maneskin, oltre naturalmente a Vasco Rossi e Piero Pelù. Spazio dal pop al rock, insomma, arrivando anche a Ghali e Sfera Ebbasta, anche se quest’ultimo ha perso un po’ di umiltà e questo non lo condivido. Da parte francese, poi, Maitre Gims e Stromae, senza dimenticare Johnny Hallyday, morto non molto tempo fa. Mi piacciono anche, passando al nordafrica, Dosseh e Soul King. Altri riferimenti importanti sono quelli inglesi, a partire dal rock anni 60 e 70 come i Beatles, i Doors o i Velvet Underground

Nel tuo brano è chiara la visione poetica: dal mare al bimbo con l’aquilone. La tua specialità è la musica per immagini?

È proprio quello su cui voglio lavorare, perché penso che sia bello che una persona che ascolta musica radiofonica , da ascoltare con le cuffie,riesca a immaginare quello che viene cantato a modo suo. Ad esempio ogni persona vedrà l’aquilone del colore o con lo sfondo che vuole: il senso è far vedere quel film ad occhi aperti. Questo vale anche dal vivo: non vedo l’ora di cantare dal vivo questa canzone, vedere le persone, regalare questa emozione perché poi alla fine nelll’arte, oltre la condivisione, è quello che una persona va a cercare – l’emozione, quando viene a vedere un concerto e perché vuole emozionarsi, supporta l’artista perché vuole qualcosa da quell’artista.

Il tuo brano si chiama Colpa della veritàci vuoi spiegare questo titolo?

Colpa della veritài è un ossimoro. Comunemente si dice che la verità è bella, giusta. Io ho voluto esaminare l’altro aspetto, cioè la verità che ha una colpa. Nel videoclip la rappresento con una ragazza, che ha appunto il ruolo della colpa della verità, che per tutta la durata del video si avvicina a me sino a entrare nella vasca da bagno (che è un’evidente citazione di Jim Morrison). Io nella vasca da bagno rappresento l’effetto della colpa della verità: uno stato catatonico, l’attacco di panico, l’ansia, lo stato di soffocamento. Si tratta in fondo della classica tematica della fine di una relazione, sulla quale con una canzone “classica” non ci sarebbe stato molto di nuovo da dire, perciò ho scelto di soffermarmi su un aspetto di solito poco approfondito, ovvero la verità che ha una colpa.

E quale è il tuo rapporto con la verità nella vita personale?

La verità è una cosa giusta e va detta, ma con un piccolo asterisco: se parlo con me stesso è giusto che io accetti e veda le cose per come sono e per come sono gli altri, ma se devo rapportarmi qualcuno e io so qualcosa, vedendola in modo altruistico prima di poterlo dire è giusto che io mi informi, altrimenti se non risultasse vero ciò che so non sarei altruista per niente. Riguardo le bugie, è una questione di empatia: se ti senti a posto dopo aver detto una bugia, va bene così. Altrimenti è un gioco di compromessi con l’interlocutore, e accettando compromessi in luogo della verità, ti comprometti.

Cosa pensi dei talent (e degli artisti che vengono da essi) e dell’uso dei social?

Ho fatto due volte il casting per X-Factor e per due volte non mi hanno preso e quest’anno ho fatto quello di Amici, per il quale non ho ancora ricevuto risposta. Li ho fatti un po’ per sfida, avendo avuto la possibilità tramite la scuola di Paolo Meneguzzi. I talent sono un’ottima opportunità, che prima non c’era. Ma deve rimanere tale, è giusto che un artista studi e faccia la sua gavetta, non deve essere l’unica opportunità della vita. Basti pensare a Ultimo, che è stato scartato da Amici e poi è diventato un grande personaggio, vincendo anche Sanremo Giovani e arrivando poi secondo tra i big. I social sono molto legati al mondo dei talent, sono una cosa bella anche se portano via tanto tempo, poiché essendo, alla fine, matematica e algoritmi richiedono strategia. Certo è che più follower hai, più sei visibile e questo ti aiuta anche a farti prendere dai talent.

 

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