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Oggi in Radio: A “Radio3Mondo” il Dantedì a Palazzo Barolo, il gioiello di Buenos Aires – Su Radio3 anche il futuro della Bolivia

Oggi in Radio: A "Radio3Mondo" il Dantedì a Palazzo Barolo, il gioiello di Buenos Aires - Su Radio3 anche il futuro della Bolivia Oggi in Radio: A "Radio3Mondo" il Dantedì a Palazzo Barolo, il gioiello di Buenos Aires - Su Radio3 anche il futuro della BoliviaPer il Dantedì tappa in Argentina, per una visita culturale al Palazzo Barolo, uno dei gioielli architettonici di Buenos Aires, che rende omaggio sia alla Divina Commedia di Dante che alla massoneria. Inaugurato nel 1923, costruito in appena 4 anni per un costo di 7 milioni e mezzo di dollari, era l’edificio più alto della città e del Sudamerica e lo rimase fino al 1935. L’architetto italiano Mario Palanti costruì questo edificio su richiesta dell’imprenditore tessile Luigi Barolo, che aveva fatto fortuna nell’industria del cotone nel nuovo mondo e la utilizzò per rendere omaggio a Dante Alighieri, di cui era un grande appassionato. Sia l’architetto che l’imprenditore Barolo erano anche membri della massoneria, e per questo nel palazzo non mancano richiami e omaggi ai simboli massonici. La divisione generale dell’edificio segue la struttura della Divina Commedia, diviso in tre parti: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Il faro rappresenta l’Empireo. Una delle idee di Barolo e Palanti era quella di trasferire i resti di Dante nell’edificio, trasformandolo quindi in un mausoleo. La struttura è alta 100 metri, lo stesso numero di canti che ha la divina commedia, e 22 piani, come le strofe dei versi dell’opera. Inoltre è al 1370 di Avenida de Mayo, in omaggio al 1300, secolo in cui visse Dante.
Giovedì 25 marzo alle 11 a “Radio3Mondo” Laura Silvia Battaglia ne parlerà con Giulia De Luca, voce di Radio3 Mondo e giornalista esperta di America Latina.
Dall’Argentina alla Bolivia, dove è stata arrestata la presidente transitoria, che appoggiò quello che da molti è stato definito un colpo di Stato, Jeanine Añez. È accusata di “sedizione e terrorismo”, notizia annunciata da un ministro del governo. L’ex senatrice di estrema destra, che nelle discusse elezioni del 2019 aveva ottenuto appena il 4% dei voti, ha governato per un anno il Paese e deve rispondere della morte di 30 persone che partecipavano a una manifestazione duramente repressa dalla polizia. Intanto ci si interroga sul destino di altri leader, il cui ruolo nel golpe è stato molto chiaro, come Luis Fernando Camacho, 40 anni, avvocato, fondamentalista religioso (e allo stesso tempo coinvolto nei Panama Papers), proveniente dalla regione di Santa Cruz, dove risiedono i settori tradizionalmente ostili a Evo Morales e alla popolazione indigena. Quali prospettive si delineano ora per la Bolivia?

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