È universalmente considerato il disco simbolo del grunge, ultimo vero album spartiacque nella storia del rock. A quasi 30 anni dalla sua pubblicazione nel 1991, “Nevermind” dei Nirvana è al centro del documentario in onda venerdì 4 settembre alle 23.00 su Rai5. Il disco ancora oggi conserva intatta la forza travolgente e lirica che portò al successo internazionale il tormentato Kurt Cobain e il suo gruppo. Al primo ascolto David Fricke, critico musicale e già direttore editoriale della rivista Rolling Stone, disse: “Non è il suono del passato. Non è il suono del futuro. È semplicemente magnifico.” Attraverso filmati inediti della band sul palco e in sala d’incisione, la narrazione di Dave Grohl (batteria), Krist Novoselic (basso) e Butch Vig (produzione), questo film traccia la genesi dell’album. Grazie ai master originali si possono ascoltare le incisioni su tracce separate per comprendere appieno la visione di Kurt Cobain. I meriti puramente musicali dei Nirvana sono spesso sottovalutati dalla riduzione di Kurt Cobain a idolo generazionale, e l’opera della band messa in ombra dal tragico suicidio del suo leader. Ascoltare “Nevermind” senza il sensazionalismo che circonda ancora oggi il personaggio Kurt Cobain suscita emozioni forti, quasi fisiche. Perché “Nevermind” è molto più di un disco. È uno stato d’animo.
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