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Oggi in TV: Matese, montagne d’acqua per “Il Provinciale” – Su Rai2 con Federico Quaranta

Oggi in TV: Matese, montagne d'acqua per "Il Provinciale" - Su Rai2 con Federico Quaranta Oggi in TV:  Matese, montagne d'acqua per "Il Provinciale" - Su Rai2 con Federico QuarantaProsegue, sabato 13 marzo alle 17.10, il viaggio de “Il Provinciale”, il programma di Rai2 che racconta la bellezza, le storie e i valori della provincia italiana.
Federico Quaranta, sempre accompagnato dal fedele Kumash, condurrà il pubblico in un territorio appartato e ancora poco conosciuto, il Matese, una terra antica e bellissima che dall’Alto Casertano si estende fino al Molise. Sono luoghi impervi, a volte difficilmente percorribili, che per gli uomini hanno sempre rappresentato una sfida. Ma che hanno sempre saputo ripagare la fatica degli abitanti grazie alla generosità della natura e alla grande ricchezza che questa custodisce: l’acqua.
Le leggende che, tra mito e letteratura, scorrono insieme alle acque del fiume Lete fanno emergere, sulle rive di Prata Sannita, anche la memoria di un’antica cartiera abbandonata, simbolo della sapienza e dell’operosità di un popolo, ma anche delle contraddizioni di una terra dai mille volti.
Anche il Lago del Matese si rivela un luogo di grande suggestione. È il lago carsico più alto d’Italia, nato da un insieme di eventi geologici unici e da sempre abitato da pastori e contadini che hanno imparato a sfidare l’isolamento e le condizioni climatiche estreme.
Ma il Matese è anche una terra pervasa da una straordinaria religiosità arcaica. Come in tutta la Campania, anche qui ha grande rilievo il culto di San Michele Arcangelo, venerato come ai tempi dei Longobardi all’interno di grotte consacrate e celebrato con preparazioni gastronomiche rituali.
In queste terre, però, al sacro si mescola spesso la cultura magica, figure leggendarie come le janare, creature malefiche che hanno assunto un posto di rilevo nell’immaginario degli abitanti del Matese.
La tappa finale saranno la Valle del torrente Torano e l’Acquedotto Campano che ne convoglia le acque purissime fino alla città di Napoli. Un luogo simbolico per sottolineare come, anche all’interno della provincia di Caserta, martoriata dai disastri ambientali della Terra dei Fuochi, permangano territori ancora incontaminati, doni della natura da preservare e tramandare intatti alle future generazioni.

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