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Oggi in TV: “Sorgente di vita”, su Rai2. L’attesa di Kippur, tempo per ripensare se stessi, poi l’incontro con la regista Shammah e tappa nel Borgo di Monte San Savino

Oggi in TV: "Sorgente di vita", su Rai2. L'attesa di Kippur, tempo per ripensare se stessi, poi l'incontro con la regista Shammah e tappa nel Borgo di Monte San Savino Oggi in TV: "Sorgente di vita", su Rai2. L'attesa di Kippur, tempo per ripensare se stessi, poi l'incontro con la regista Shammah e tappa nel Borgo di Monte San SavinoUn colloquio fra un maestro, il rabbino Benedetto Carucci Viterbi, e i suoi allievi, in uno dei momenti più significativi dell’anno ebraico: i dieci giorni che intercorrono fra Rosh Ha Shanà, il capodanno, e Kippur, il giorno dell’espiazione, detti anche “i giorni terribili”, in cui si viene giudicati per come ci si è comportati durante l’anno. “Sorgente di vita”, in onda domenica 12 settembre alle ore 8,35 su Rai2, parte dall’importanza di riflettere su come siamo e come potremmo essere, verso noi stessi e verso gli altri.

Poi l’incontro con Andrée Ruth Shammah, che ha attraversato gli ultimi cinquant’anni della storia teatrale italiana: regista, direttrice artistica, anima e animatrice del teatro Franco Parenti di Milano, non solo palcoscenico, ma punto di riferimento della vita culturale cittadina. Insignita della Legion d’onore in Francia e di recente annoverata tra le 100 “Wonder Woman” del 2021 dalla rivista Forbes Italia per la resilienza mostrata di fronte alla pandemia, Shammah proviene da una famiglia ebraica di origini siriane. L’amore per le sue radici e per il mondo del teatro, in questo periodo di difficile ripartenza.

Monte San Savino, nel cuore della Val di Chiana, è un pittoresco comune toscano che per secoli ha ospitato una fiorente comunità ebraica, presente sin dai primi del ‘400. Dalla sinagoga di via Salomone Fiorentino all’antico cimitero ebraico in località Campaccio, la storia di una comunità che scomparve alla fine del ‘700, a causa delle violenze antisemite del movimento anti-napoleonico dei “Viva Maria”, ma che oggi, grazie ai restauri dei siti ebraici e all’impegno del comune e delle associazioni del territorio, è possibile riscoprire grazie a escursioni e itinerari turistici.

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