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Recensione: Iskra – una testimonianza concreta di pace

Recensione: Iskra - una testimonianza concreta di pace Recensione: Iskra - una testimonianza concreta di paceIskra: una testimonianza concreta di pace

Iskra”, Il romanzo di Gloria Vocaturo pubblicato da Castelvecchi è ispirato a una storia vera in cui il conflitto Russo-Ucraino è lo specchio in cui si riflette un contesto storico purtroppo attuale e complesso, dominato da violenza, odio ed enormi interessi economici e militari. Iskra è una contadina che vive al confine tra i due stati in guerra. La sua casa è un rifugio per chiunque senza distinzioni, un luogo di accoglienza e protezione. Il libro si apre con le parole di San Francesco: “Signore, fa’ di me uno strumento della tua Pace” ed è una scelta perfetta per far intuire al lettore il grande impegno umano della protagonista. La scrittura di Gloria Vocaturo, molto poetica e visiva, è un’immersione nei luoghi e nei gesti di Iskra, che diventano testimonianza concreta di pace. L’oceano di girasoli si proietta come immagine identificativa di una geografia che si scontra con un’aria intrisa di bombe. La narrazione è in prima persona, così l’impatto è maggiore con ciò che attraversa il territorio: “Stiamo imparando un linguaggio che non ci appartiene”, tra rombi di aerei, sirene, fango, sangue e morte. Si alternano momenti di vita di Iskra, partendo dalla nascita, fino al resoconto del proprio vissuto nei campi, per poi passare ai ricordi di famiglia, unitamente a una serie di dispacci ucraini, che diventano brevi comunicazioni di cronaca dal fronte, notizie che riportano alla tragica realtà. Lo sguardo amorevole di Iskra è una quotidianità di bellezza che allontana le brutalità. Il romanzo è ben lontano da assoluzioni o dall’individuazione di colpevoli. La penna dell’autrice sa essere decisa, schietta, ma allo stesso tempo delicata e universale, alla ricerca di un bene che supera ogni frantumazione delle identità e delle appartenenze. L’amore, la fratellanza, la comunione, l’abbraccio appartengono al sentire di Iskra come ragione di vita, per questo anche ciò che la circonda, le piante e gli animali, respirano la disperazione umana. È un dolore cosmico che non risparmia nessuno. I brevi capitoli permettono di entrare in profondità in ogni singola parola: “Noi questa guerra non la volevamo”, una frase potente, ma che va a smentire i pensieri di odio tra i popoli.

Gloria Vocaturo è poetessa e scrittrice, è laureata in Scienze politiche. Con Castelvecchi ha pubblicato “Autobiografia di mio padre” (2022)

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