Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente

Luigi Einaudi, l’economista liberale

Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente
Nato in Piemonte da famiglia di origini borghesi, Luigi Einaudi dedica tutta la sua vita allo studio e alla ricerca in campo economico. Numerosi sono i suoi contributi, tutti tesi alla promozione del libero mercato, contro i monopoli e l’intervento dello Stato che egli, da liberale e liberista, considera estremamente dannosi per il Paese. Accanto a tale attività prevalente, non fa mancare il suo impegno diretto nelle istituzioni. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda domenica 11 maggio alle 20.30 su Rai Storia, in occasione dell’anniversario dell’elezione a Presidente della Repubblica.  L’iniziale entusiasmo verso il fascismo si attenua via via che il regime manifesta la sua reale natura. Dopo il crollo del regime, Einaudi riprende il suo impegno pubblico da rettore dell’Università di Torino ma, dopo l’8 settembre, ricercato dalle autorità fasciste, è costretto a rifugiarsi in Svizzera. Fa rientro in Italia a guerra ancora in corso per assumere l’incarico di governatore della Banca d’Italia, poi nel 1946, da convinto monarchico, viene eletto all’Assemblea costituente nelle file del partito liberale. Dopo una breve parentesi al governo, come Vicepresidente del consiglio con De Gasperi, l’11 maggio 1948 è eletto Presidente della Repubblica. Durante tutto il settennato mantiene il suo profilo accademico, rimanendo uno studioso al servizio delle istituzioni democratiche.
Esponente del pensiero liberista e federalista europeo, Einaudi è convinto che il liberismo debba svilupparsi concretamente in tutti gli aspetti della vita politica, sociale ed economica di un uomo. Per questo era spesso in disaccordo con Francesco Saverio Nitti, tant’è che Einaudi si oppose al suo disegno di legge sulla monopolizzazione delle assicurazioni sulla vita che, poi, porterà alla nascita dell’INA. Einaudi introduce novità nella politica economica dei liberali italiani: a suo parere vi è una mutua implicazione tra liberalismo e liberismo.

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