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Stasera in TV: Il “Marino Faliero” di Donizetti. Al Teatro Donizetti di Bergamo dirige Riccardo Frizza

Stasera in TV: Il "Marino Faliero" di Donizetti. Al Teatro Donizetti di Bergamo dirige Riccardo Frizza
Al Teatro Donizetti di Bergamo dirige Riccardo Frizza

Un intreccio di passioni private e cospirazioni politiche sullo sfondo di una Venezia cupa e inquietante. È l’opera di Gaetano Donizetti “Marino Faliero”, che Rai Cultura propone giovedì 6 aprile alle 21.15 su Rai 5. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Donizetti di Bergamo, che ha riaperto appositamente per il pubblico televisivo dopo un restauro durato tre anni.
In assenza di pubblico in sala per le norme anti – Covid, lo spettacolo, incluso nel cartellone del Festival Donizetti Opera 2020, è svolto tra la platea e il palcoscenico, secondo l’originale progetto creativo del duo ricci/forte, recentemente nominato alla direzione della Biennale Teatro di Venezia. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Donizetti Opera il Direttore musicale Riccardo Frizza. La regia è di Stefano Ricci, le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Gianluca Sbicca e le luci di Alessandro Carletti. Le coreografie sono curate da Marta Bevilacqua. Protagonista è Michele Pertusi nel ruolo del titolo, cui si affiancano Bogdan Baciu come Israele, Michele Angelini nella parte di Fernando e Francesca Dotto in quella di Elena.
Tratta dalla tragedia storica di Casimir Delavigne, ispirata alla decapitazione del “vero” Doge Marino Faliero, l’opera – su libretto di Giovanni Emanuele Bidera revisionato dall’esule mazziniano Agostino Ruffini – presenta alcune caratteristiche inconsuete: il tenore, parte scritta per il divo Giovanni Battista Rubini, muore alla fine del secondo atto; la primadonna, che fu la non meno celebre Giulia Grisi, non ha la consueta cavatina di sortita; il protagonista è il basso, che alla prima fu Luigi Lablache. “Marino Faliero” debuttò a Parigi, al Théâtre-Italien, il 12 marzo 1835 e, nonostante le poche repliche per problemi contingenti, fruttò a Donizetti “un bel successo” (parole sue, in una lettera del 16 marzo) e la croce di cavaliere della Legion d’onore, anche se non fece il furore che ottenne invece l’opera di Bellini I Puritani.  La regia televisiva è di Arnalda Canali.

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