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Stasera in TV: ” Italiani in Mostra” prosegue la sua programmazione dedicata a Venezia79. Su Rai3, Rai Movie, Rai5, Rai Storia e in contemporanea su RaiPlay

Stasera in TV: " Italiani in Mostra" prosegue la sua programmazione dedicata a Venezia79. Su Rai3, Rai Movie, Rai5, Rai Storia e in contemporanea su RaiPlay
Su Rai3 Rai Movie Rai5 Rai Storia e in contemporanea su RaiPlay

Continua l’offerta della direzione di Rai Cultura in occasione della Mostra del Cinema Venezia79, che si sta svolgendo al Lido, fino al 10 settembre. Attraverso i suoi canali, infatti, la Rai manda in onda un ciclo di film in prima visione intitolato “Italiani in Mostra” e dedicato ad alcuni dei protagonisti italiani (attori e registi) che hanno percorso il red carpet nelle ultimissime edizioni del Festival.
Il primo appuntamento del weekend è per sabato 3 settembre, in prima serata alle 21.10, con Rai Movie, che trasmetterà “Nevia”, pellicola italiana del 2019 di Nunzia De Stefano. Nevia ha 17 anni: troppi per il posto in cui vive e dove è diventata grande prima ancora di essere stata bambina. Cerca di farsi rispettare in un mondo dove nascere donna non offre nessuna opportunità. Le sue giornate trascorrono tutte uguali, finché un giorno l’arrivo di un circo irrompe nella quotidianità della ragazza. Il film era in concorso nella sezione “Orizzonti” della 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Tra gli interpreti Virginia Apicella, Pietra Montecorvino, Rosy Franzese.
Sempre domani, in seconda serata su Rai Storia, “Felice chi è diverso” un documentario del 2014 con la regia di Gianni Amelio, che racconta la battaglia combattuta contro l’omosessualità in Italia nella seconda metà del Novecento, attraverso le parole dei giornali e le immagini di repertorio della televisione. L’accettazione sociale dell’amore omosessuale e la sua normalizzazione rappresentano temi irrisolti per Gianni Amelio. Il suo nuovo film, infatti, “Il signore delle formiche”, in concorso a Venezia, ripropone e rinnova, attraverso la storia vera del poeta e drammaturgo Aldo Braibanti, la stessa profonda riflessione introdotta nel documentario del 2014.

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