“Sulle tracce del Gattopardo” di Adriana Pannitteri
Un viaggio appassionante in Sicilia, tra finzione e realtà nel tempo e nello spazio, alla scoperta dei luoghi raccontati da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo romanzo “Il Gattopardo” e delle location scelte da Luchino Visconti per realizzare una delle trasposizioni più riuscite della storia del cinema. Lo propone “Sulle tracce del Gattopardo” di Adriana Pannitteri, in onda sabato 20 gennaio alle 23 su Rai 2, per Tg2 Dossier. Si parte dall’interno di Palazzo Gangi Valguarnera a Palermo, dove fu girata gran parte della scena memorabile del ballo, e da Palazzo Butitta dove viene conservata la biblioteca di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il manoscritto originale del libro. Si va poi alla ricerca di Donnafugata, il paese inventato dallo scrittore, miscuglio di ricordi di Tomasi e di memorie tramandate. Spazio ad aneddoti e curiosità sulla vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che morì nel 1957 prima di vedere pubblicato quello che sarebbe diventato un capolavoro della letteratura con il sigillo della vittoria al Premio Strega. L’autore contemplava da lungo tempo l’idea di scrivere un romanzo storico basato sulle vicende della sua famiglia, gli aristocratici Tomasi di Lampedusa, in particolare sul bisnonno, il principe Giulio Fabrizio Tomasi, nell’opera il principe Fabrizio Salina, vissuto durante il Risorgimento, noto per aver realizzato un osservatorio astronomico per le sue ricerche e morto nel 1885. Dopo che il Palazzo Lampedusa fu gravemente lesionato dai bombardamenti dalle forze Alleate durante la Seconda guerra mondiale e saccheggiato, l’autore scivolò in una lunga depressione. E poi i capricci di Luchino Visconti nei ricordi degli attori e delle comparse del film, alcuni dei quali nel 1963, erano poco più che bambini. E ancora, in cucina con uno chef per riproporre l’antica ricetta del timballo di maccheroni, simbolo della ricchezza e del lusso nella famiglia del Principe di Salina.
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