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Staserain TV: Di là dal fiume e tra gli alberi – Su Rai5 (canale 23) “Stalle, poeti, castelli della Valmarecchia”

Staserain TV: Di là dal fiume e tra gli alberi - Su Rai5 (canale 23) "Stalle, poeti, castelli della Valmarecchia" Staserain TV:  Di là dal fiume e tra gli alberi - Su Rai5 (canale 23) "Stalle, poeti, castelli della Valmarecchia"Il Marecchia, il fiume che sfocia a Rimini, forma una vallata molto ampia, caratterizzata dal dinamismo sia paesaggistico che umano. È una valle in continuo movimento, che si è perfino spostata da una regione a un’altra, visto che fino a quindici anni fa tutta l’alta Valmarecchia era nelle Marche, in provincia di Pesaro, fedele ancora in un certo senso ai Montefeltro, la casata dei duchi di Urbino. Un luogo e una storia protagonisti di “Stalle, poeti, castelli della Valmarecchia”, in onda domenica 9 maggio alle 22.15 su Rai5 per il ciclo “Di là dal fiume e tra gli alberi”.
Il viaggio comincia dai molti castelli medievali. Tra questi la rupe sopra Secchiano: qui ci sono i resti diroccati del castello di Galasso e Pierdomenico Cancellieri, che vive accanto ai resti del castello, è tornato ad abitare nella casa in cui è vissuto da bambino, sognando di riuscire un giorno a ricostruire il castello in questa valle è costellata di rupi e di cime aguzze di cui la geologa Veronica Guerra spiega l’origine.
Il paesaggio della valle è stato ritratto nello sfondo di celebri opere di pittura, come nel Battesimo di Cristo di Piero della Francesca, ma ha affascinato anche
artisti molto più recenti. Il paese di Santarcangelo è stato, invece, un nido di poeti locali, capaci di esprimere emozioni universali sia col dialetto che con la lingua nazionale. Germana Borgini appartiene alla seconda ondata dei poeti di Santarcangelo. Anche Tonino Guerra è nato a Santarcangelo e Rita Giannini, che è stata sua stretta collaboratrice, racconta come Tonino Guerra abbia profuso sé stesso in tutta la Valmarecchia, disseminando la valle di opere d’arte. A Petrella Guidi, delizioso borgo fortificato, un tempo in rovina, Rita racconta di come sia stato proprio Tonino Guerra a iniziare un lavoro straordinario sui borghi contadini abbandonati e alcuni borghi che si erano spopolati negli anni del boom economico oggi sono rinati, diventando mete per suggestive visite escursionistiche. Un’idea avuta qualche anno fa da Valentina Baldisserri, guida escursionistica e ambientale, residente a Pennabilli. La passione per vicende e luoghi del passato è molto diffusa a Pennabilli e nel resto della valle. Lo testimonia la vicenda di Elio Marini, che assieme all’amico Claudio Cardelli, è riuscito a ospitare il Dalai Lama, premio Nobel per la pace. Tutto grazie a una campana del Seicento, ritrovata qualche anno fa nel cuore del Tibet, che è stata per secoli in cima a un monastero cristiano eretto da padre Orazio Olivieri, un missionario partito proprio da Pennabilli. Una presenza di pace come quella del Dalai Lama contrasta con la ferocia di alcuni episodi che nel ’44, durante la Seconda guerra mondiale, caratterizzarono le lotte dei partigiani contro i nazifascisti attestati sulla linea gotica, come ricorda Giorgio Gabrielli.
A Ponte Messa, dove l’affluente Messa sfocia nel Marecchia, la famiglia Ronci mantiene attivo un antico mulino che ancor oggi sfrutta il dono dell’acqua. Anche l’agricoltura non è morta, anzi: ultimamente sta dando forti segnali di ripresa. Pieralberto Marzocchi, agronomo, produce grani antichi, e ha dato vita a una cooperativa che ha come missione il recupero di varietà di grano cadute in disgrazia nel dopoguerra.

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