Vai al contenuto

“La scomparsa delle lucciole” di Gianfranco Pedullà il 17 e 18 ottobre, con gli occhi di Pasolini

L’Italia degli anni Settanta e Ottanta protagonista ne “La Scomparsa delle lucciole” giovedì e venerdì 17 e 18 ottobre al Teatro Palladium (ore 20,30) in prima romana. Sotto osservazione quel tempo di passaggio dalla deriva violenta della contestazione all’individualismo edonista dei consumi e dei media trash. Scritto da Gianfranco Pedullà con Manuela Critelli, portato in scena da un fitto cast d’attori, è la terza tappa della trilogia teatrale “Dopo Salò”, pensata dalla Compagnia del Teatro Popolare d’Arte come il tracciato biografico dell’Italia dalla caduta del fascismo alla fine del Novecento.“La scomparsa delle lucciole” di Gianfranco Pedullà il 17 e 18 ottobre, con gli occhi di Pasolini “La scomparsa delle lucciole” di Gianfranco Pedullà il 17 e 18 ottobre, con gli occhi di Pasolini

Il titolo prende spunto dal famoso intervento di Pasolini su “La scomparsa delle lucciole”, nel quale il grande poeta segnala la fine di un mondo, quel cambiamento epocale avvenuto dopo il boom economico e con la successiva affermazione di una cultura consumistica.

I momenti salienti dei due decenni attraversano il palco in due atti, diversi tra loro come il periodo storico che rappresentano: il primo – con un andamento epico e lirico – è dedicato agli anni Settanta; il secondo agli anni Ottanta fino all’inizio degli anni Novanta.

Immagini, memorie e canzoni caratterizzano il primo atto, centrato sulla figura di Pier Paolo Pasolini. Un intellettuale che ha avuto il coraggio di denunciare le anomalie dell’Italia di quegli anni (stragi, corruzioni, tentativi fascisti di colpi di Stato) e che ha pagato con la vita la sua libertà di pensiero. I pensieri, le analisi, le profezie di Pasolini si intrecciano con alcuni episodi degli anni di piombo, nei quali si richiamano alla memoria vicende come la morte di Walter Alasia, la violenta esperienza di Valerio Fioravanti, il difficile tentativo di dialogo fra i terroristi pentiti e i parenti delle vittime.

Dopo la sbornia ideologica degli anni Settanta, il secondo atto apre una pagina nuova nell’Italia dopo gli anni di piombo: si impone l’ottica individuale, si parla di un secondo boom economico, il consumismo entra nella vita quotidiana. Domina un sapore inevitabilmente grottesco e l’ambiente è una scalcinata televisione di provincia, pare ispiratrice dei futuri investimenti di Berlusconi nel campo delle televisioni private.Davanti alle telecamere arriva l’Italiano medio, che si mette a nudo senza alcun pudore. La cultura del consumo e l’individualismo sfrenato, di cui il Cavaliere è stato un tragicomico interprete, sono i protagonisti di questa nuova era, preconizzata da Pasolini.

INCONTRI E APPROFONDIMENTI

Giovedì 17 ottobre lo spettacolo sarà anticipato da un incontro con il regista e Giancarlo Monina, docente di Storia contemporanea (dalle ore 14 alle 17 presso l’Università di Roma Tre, Dams, aula 3 bis); mentre venerdì 18 ottobre al Teatro Palladium (dalle ore 15 alle 19) sono previste prove aperte e conversazioni con gli attori e con il regista. Sempre nel pomeriggio, sarà presentato il libro “Dopo Salò. Una trilogia teatrale sull’Italia dalla caduta di Mussolini all’avvento di Berlusconi” (edizioni Titivillus) con gli autori Gianfranco Pedullà e Massimo Sgorbani. Modera il critico teatrale Gianfranco Capitta.

Giovedì 17 e venerdì 18 ottobre (ore 20,30)

Biglietti: intero 15 €, ridotto 12 €, studenti 8 €, studenti Roma Tre 5 €

Durata: primo atto 50 minuti; secondo atto 55 minuti

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend