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RaiPlay, le tecnologie della musica nel racconto di Silvio Relandini, la nuova puntata di “ConverseRai”

RaiPlay, le tecnologie della musica nel racconto di Silvio Relandini, la nuova puntata di "ConverseRai" RaiPlay, le tecnologie della musica nel racconto di Silvio Relandini, la nuova puntata di "ConverseRai"«La professione del musicista è in continua evoluzione, a livello artistico e tecnologico. Perché oggi fondamentalmente i musicisti sono anche dei tecnici». Silvio Relandini, ingegnere, musicista e docente musicale – è il protagonista della nuova puntata di “ConverseRai”, il programma sull’inclusione della Direzione Contenuti Digitali, disponibile su RaiPlay dal 30 gennaio

Ricorda che un musicista resterà comunque il perno centrale di ogni composizione e che non sarà mai sostituito da nessuna tecnologia, perché «mette qualcosa di più rispetto a una nota virtuale di un computer, mette l’emotività, l’enfasi, la passione e soprattutto si sente l’aria. È una cosa fondamentale: la musica si muove grazie all’aria».

La tecnologia nella musica è uno strumento che accorcia le distanze geografiche e sociali, consente di elaborare nuove sonorità, permette di lavorare anche su strumenti portatili. E quando si tratta di comporre colonne sonore, in cui c’è poco tempo a disposizione, «la tecnologia permette di scrivere velocemente, di editare e ascoltare in tempo reale tutte le informazioni sonore, avendo sempre la possibilità di fare un passo indietro oppure di sviluppare qualcosa di inaspettato, di meraviglioso, di bellissimo».

Silvio Relandini individua nelle serie televisive e nel mondo dei videogiochi nuove opportunità compositive. Le serie richiedono un prodotto fatto anche di soundscape, mentre il mondo dei videogiochi necessita di molta programmazione: saper programmare un linguaggio e saper realizzare una musica che va insieme alle immagini gestite da un giocatore.

Un’intervista ricca di riferimenti e di suggerimenti, soprattutto per i più giovani: «oggi il musicista deve essere sempre pronto a ricostruirsi tramite un costante aggiornamento professionalee i ragazzi saper sfruttare il miglior strumento che hanno: l’orecchio».

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