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Recensione: “Il Letto è una rosa” – Viaggio nei ricordi e nella fantasia di Monica Vitti

Recensione: “Il Letto è una rosa” - Viaggio nei ricordi e nella fantasia di Monica Vitti Recensione: “Il Letto è una rosa” - Viaggio nei ricordi e nella fantasia di Monica VittiIl letto è una rosa
di Monica Vitti
Edizioni Mondadori

Introduzione di Roberto Russo

Chi si accinge a leggere “Il letto è una rosa” credendo di trovare pettegolezzi o episodi piccanti o addirittura retroscena scomodi della grande attrice Monica Vitti, potrebbe rimanere molto deluso.

Niente di tutto questo, infatti, traspare da una biografia intima quanto si voglia, ma mai esplicita e particolareggiata. Monica Vitti, infatti, non racconta mai dei suoi amori, dei suoi successi o del suo incredibile percorso artistico ma delle sue emozioni, dei suoi sogni e della sua “sbadataggine”.

Lasciatemi l’emozione, e tenetevi pure la memoria. Io non la voglio perché è una truffa…e non è con me ma contro di me”. Attestazione emblematica della Vitti che mette in risalto tutta la consapevolezza della fragilità della sua memoria, fragilità che sarà messa a dura prova dalla terribile malattia che la accompagnerà negli ultimi anni della sua vita allontanandola inesorabilmente dal suo amato lavoro.

La bellissima e intensa introduzione al libro di Roberto Russo, suo marito, sedici anni più di lei, conosciuto sul set della Vitti “Teresa la ladra”ci introduce con rispetto e partecipazione in un mondo, quello di Monica, che è un viaggio suggestivo fatto di sogni e realtà, ricordi reali e immaginazioni.

Come quando a sette anni si perde quando era con la sua mamma e qualcuno la accompagna a casa. Il suo è un racconto distaccato senza dramma o paura come se fosse successo a un’altra persona. E’ questa una delle poche occasioni che parla del rapporto non facile con la madre: “mi faceva vedere brutto il mondo, promettendomi un altro migliore”.

La Vitti si chiede perché nonostante il suo problema di memoria continuasse a fare l’attrice: “niente di più naturale per me”, risponderà, “quando recito, ho una memoria di ferro.”, sottolineando che la smemoratezza la sottrae dalla quotidianità e che i ricordi la allontanano dalla realtà.

Spesso si abbandona a toccanti slanci poetici osannando il mare, il sole, il cielo e denigrando i pensieri anarchici che non vogliono sentire ragioni.

Il letto è una rosa” ci trascina in un viaggio suggestivo e ammaliante di una delle più grandi artiste italiane del secolo scorso.

Monica Vitti nasce a Roma nel 1931 e muore a Roma nel 2022. Dopo il diploma all’Accademia d’Arte drammatica inizia la sua carriera recitando Shakespeare e Molière passando poi al cinema diventando la musa di importanti registi.

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