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Recensione: “Il sole splende ancora. Un ragazzo a Terezin” – La forza di uno può essere la forza di tutti

Recensione: “Il sole splende ancora. Un ragazzo a Terezin” - La forza di uno può essere la forza di tutti Recensione: “Il sole splende ancora. Un ragazzo a Terezin” - La forza di uno può essere la forza di tutti“Il sole splende ancora. Un ragazzo a Terezin”
di Michael Gruenbaumdi e Todd Hasak Lowy
tradotto da Matteo Corradini
Editore Lapis

Non importa quanti libri abbiate letto sull’Olocausto e sugli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, perché non saranno mai abbastanza per capire un periodo storico tra i più difficili della civiltà occidentale, che paradossalmente sembra ripetersi nelle azioni e negli errori, nonostante gli esempi di ciò che le generazioni precedenti hanno vissuto o testimoniato.

“Il sole splende ancora. Un ragazzo a Terezin” di Michael Guenbaum e Todd Hasak-Lowy, edito da Lapis Edizioni, è uno dei libri da aggiungere alle testimonianze di quel periodo, sul quale non dovremmo mai smettere di interrogarci sul perché e sul come possa essere mai esistito. Tratto da una storia vera, il romanzo parla di Misha, un bambino di soli nove anni, che, come tanti della sua età, ha il sogno di rappresentare alle Olimpiadi la propria nazione: la Cecoslovacchia.

Il suo sogno di bambino, però, si infrange contro la realtà di carri armati tedeschi che sfilano sotto le sue finestre, e da quel giorno, nessun sogno sarà più lo stesso. Misha vede cambiare Praga con il suo sguardo ancora innocente, e la nazione che avrebbe voluto rappresentare lo priva della sua dignità di cittadino tra regole, ghetto, la fame che incombe sempre di più, insieme a una paura palpabile anche nell’aria che si respira.

Il protagonista sarà poi costretto a vivere nella stanza 7 dell’edificio L417 nel campo di concentramento di Terezin assieme ad altri 40 bambini per due anni e mezzo. Nonostante tutto, e forse proprio per questo tutto, Misha scopre che nel campo nessuno è da solo e che la forza di uno può essere la forza di tutti, e anche una sola piccola cosa buona può essere la spinta per non annientare lo spirito.

Quando, nel 1945, la guerra finisce, Misha ha solo 15 anni, ma è già un uomo con la consapevolezza del bene e del male nelle loro forme più estreme, e il coraggio di chi non ha paura di tornare a vivere.

“Il sole splende ancora. Un ragazzo a Terezin” è il racconto della formazione di un giovane uomo reso ancora più drammatica dal fatto che è tratto da una storia vera. Il libro si legge velocemente, la scrittura è semplice e la struttura narrativa ben costruita, ma le emozioni che suscita sono tante, complicate da affrontare, ma sicuramente necessarie per non scordare mai un momento storico in cui l’uomo ha umiliato l’uomo in modo spietatamente sistematico.

Una lettura consigliata ai ragazzi e agli adulti per conoscere un passato che vorremmo chiuso in qualche foto in bianco e nero dell’epoca, ma che ritorna sempre presente con colori che non vorremmo vedere.

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