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Recensione: Lo Strano Caso Del Maestro Di Violino – Una pandemia in arrivo, un misterioso furto, inspiegabili omicidi ed il Festival di Sanremo.

Recensione: Lo Strano Caso Del Maestro Di Violino - Una pandemia in arrivo, un misterioso furto, inspiegabili omicidi ed il Festival di Sanremo. Recensione: Lo Strano Caso Del Maestro Di Violino - Una pandemia in arrivo, un misterioso furto, inspiegabili omicidi ed il Festival di Sanremo.Il 31 ottobre del 2019 alle prime ore del mattino Adalgisa Calligaris fece un sogno bizzarro. [….] All’improvviso, qualcuno iniziò a gridare. [….] La vecchia puntava un dito minaccioso verso la folla in fuga e con quanto fiato aveva in corpo urlava: “Andate a casa, andate tutti a casa! Siete dei pazzi a stare qui. Andate a casa vostra o morirete tutti”

Questo è: “LO STRANO CASO DEL MAESTRO DI VIOLINO – Un nuovo caso per il commissario Calligarisdi Alessandra Carnevali (NEWTON COMPTON EDITORI), nata a Orvieto e laureata in lingue. Partecipa, in veste di autrice, al Festival di Sanremo 2002 e nel 2007 ne diventa la prima blogger accreditata. Si occupa di promozione web per eventi e artisti emergenti.

Molteplici sono le cose da dire, anzi da scrivere, su questo romanzo.

La prima fra tutte che mi ha più colpito è stato leggere dei giorni nostri, dei mesi a cavallo della fine del 2019 e inizio 2020 che sono stati il preludio del lockdown e del diffondersi della pandemia da Covid-19, che, purtroppo, ad oggi non ci ha ancora lasciati “liberi”. Lo scorrere dei giorni nella convinzione che in Italia non sarebbe mai accaduto nulla e che tutto si sarebbe risolto in quattro e quattr’otto, seppur ogni tanto il tarlo del dubbio faceva capolino nei pensieri più profondi, per essere poi immediatamente scacciato.

Cercò di rasserenarsi pensando che la Cina era lontana e che quella malattia non sarebbe mai arrivata a Rivorosso Umbro. A Roma avrebbero curato i due turisti sfortunati, li avrebbero rimandati a casa e tutto sarebbe finito così…..”

Ma c’era di fondo una sensazione di preallarme, una premonizione di sciagura a cui nessuno riusciva a dare una spiegazione razionale.”

La Cavalieri racconta al suo lettore una storia avvincente, in cui la soluzione sembra a portata di mano e più sembra vicina, più si allontana con nuove svolte che rimettono tutto in gioco aggiungendo nuovi tasselli all’enigma.

Il tutto utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile, senza retorica o schemi dialettici complessi, ma con una buona dose di ironia, che nella vita di tutti i giorni, nonostante si sa non siano tutte rose e fiori, ci sta.

Ho capito, ho capito”, sorrise Adalgisa. “Quindi lei è la più piccola delle sue sorelle?” Arivìa scosse il capo: “Manco pe’ niente. Dopo de me c’è ancora n’antra fija femmina.” “Ah, e come l’hanno chiamata?” Domandò il commissario. Arivìa non esitò nemmeno un secondo e allargando le braccia rispose “Finimola!”

Adalgisa Calligaris, commissario di polizia e protagonista indiscussa della storia, è una donna come tante, qualche kg di troppo, un marito da poco in pensione, un cane, un’amica folle (ma chi al giorno d’oggi non ha un’amica folle?), i colleghi di lavoro. Non rappresenta nessuna icona di bellezza o ricchezza o particolarità eccessiva. E’ semplicemente una donna e come tale, che sia nella sua veste lavorativa, di moglie o amica, vive le tipiche contraddizioni e i dubbi interiori di ogni donna.

Perché Gualtiero aveva deciso di andare in pensione così presto? Per allevare le api? Il coronavirus avrebbe invaso anche l’Italia? Avrebbe mandato a monte il matrimonio di Paris Picchio? Ma soprattutto: chi avrebbe vinto il Festival di Sanremo? Le venne voglia di mollare tutto, staccare la spina e andare a vedere la gara canora sul divano di casa di sua madre, con un bicchiere di vino in mano e il plaid sulle ginocchia. Venne pure a lei un gran desiderio di allevare le api”

E così, all’alba di una pandemia che sconvolgerà il mondo intero, il commissario Calligaris si troverà coinvolta in una rete di inquietanti vicende che dovrà assolutamente risolvere per trovare il bandolo della matassa e al tempo stesso dovrà conciliare il tutto con la sua vita privata.

Era il 12 febbraio 2020 e sembrava una giornata come tutte le altre.”

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