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Recensione: “Tony&Susan” – A cosa serve scrivere e leggere?

Recensione: "Tony&Susan" - A cosa serve scrivere e leggere? Recensione: "Tony&Susan" - A cosa serve scrivere e leggere?Tony&Susan
di Austin Wright
Traduzione di Laura Noulian
Adelphi Editore

Un romanzo nel romanzo potrebbe essere la definizione tout-court del libro di Austin Wright intitolato Tony&Susan, con tante storie che s’intrecciano, tra passato e presente, e tante riflessioni sul ruolo del lettore e dello scrittore: Tony, alter ego di Edward, è l’autore del manoscritto inviato all’ex moglie Susan affinché lo legga e gli dica cosa ne pensi, dato che lei, fra le altre cose è una critica letteraria.

Già il titolo di “Animali notturni” inquieta non poco Susan, che, mentre legge, rievoca episodi del proprio passato e non sa perché quel libro di Edward le metta addosso la voglia spasmodica di continuare a leggerlo, ma anche ansie e paure di cui non capisce la causa.

A cosa serve scrivere e leggere? Perché alcune persone ne sentono un’impellente necessità? Le risposte sono molteplici e Austin Wright, attraverso questa storia, ce lo spiega ampiamente.
In questo metaromanzo, che possiamo definire di genere psico-soft-thriller, risultano connessi e mescolati, dall’inizio alla fine, le aspettative del lettore e dello scrittore, attraverso un’acuta analisi interiore dei personaggi, la quale, una volta chiuso il libro, infonde un senso di inquietudine e disorientamento, che lascia il segno e fa riflettere su ciò che ciascuno di noi si aspetti dagli altri e dalla vita.

Tuttavia, il finale, ci fa fare pace con noi stessi, perché anche nella vita reale succede che le aspettative non sempre si realizzino e quindi Tony&Susan, a cui il regista Tom Ford si è ispirato per il film intitolato “Animali notturni”, è un libro che merita di esser letto, proprio per le sue caratteristiche particolari.

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