Stasera in tv appuntamento con Iconologie quotidiane
Il concetto di origine nel libro di pittura di Leonardo
Nel dialogo intitolato “Repubblica”, Platone racconta un mito piuttosto singolare, del quale è protagonista un pastore, di nome Gige, il quale lavorava al servizio di colui che allora regnava sulla Lidia. Un giorno, durante una grande tempesta, un forte terremoto spaccò la terra, lasciando una voragine nei pressi del luogo dove il pastore pascolava il gregge. Avendola vista, Gige rimase stupito, poi scese e vide, fra le altre cose stupefacenti, un cavallo di bronzo, cavo, nel quale si aprivano alcune porticine.
Affacciatosi ad una di esse, vide un cadavere, che sembrava più grande di un uomo normale, con nient’altro indosso se non un anello d’oro in una mano. Lo strappò via e poi risalì all’aperto.
Qualche ora più tardi, Gige partecipò all’abituale riunione dei pastori indossando l’anello. Sedutosi in mezzo agli altri, gli accadde di girare casualmente il castone dell’anello verso l’interno della mano, diventando con ciò invisibile agli altri, al punto che essi discorrevano su di lui come di un assente. Pieno di stupore, egli di nuovo girò il castone dell’anello verso l’esterno, in questo modo diventando visibile.
Appuntamento assolutamente da non perdere.