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Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma. La tempesta si avvicina

Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma. La tempesta si avvicina Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma. La tempesta si avvicina1516: l’Italia è al centro della disputa tra Francesco I, re di Francia, e Carlo V, re di Spagna, che si contendono il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero. È qui che ci conduce, in questo episodio della serie “Cronache dal Rinascimento”, in onda lunedì 18 settembre alle 21.10 su Rai Storia, Cristoforo Gorno, il quale, ripercorrendo i luoghi, analizzando le fonti letterarie, illustrando le opere d’arte e spiegando il contesto storico, mostrerà ai telespettatori gli antefatti che hanno condotto al sacco di Roma del 1527.
Innanzitutto, sarà Carlo V ad avere la meglio nella contesa per il titolo di imperatore, e sarà lui ad accerchiare il rivale Francesco I, mirando alla conquista del Ducato di Milano, utile per unire i suoi possedimenti in Germania con quelli spagnoli e italiani. L’imperatore riesce così a strappare Milano al re di Francia, che accorre con il suo esercito, ma viene sconfitto a Pavia e imprigionato a Madrid. Pur di essere liberato, Francesco I accetta condizioni umilianti e, a garanzia dell’accordo, è costretto a consegnare i suoi due figli maschi. Tornato in Francia, crea la Lega di Cognac, un’alleanza con Firenze, Milano, Venezia e, dopo molte esitazioni, anche con il papa. A quel punto, Carlo V si vendica di Clemente VII, reo di essersi schierato con Francesco I, e chiede aiuto agli alleati romani, i Colonna, che nel 1526 compiono un primo saccheggio di Roma. Il papa invoca allora l’aiuto di Francesco I e l’imperatore Carlo V, stanco dei continui voltafaccia di Clemente VII, mette in piedi un esercito formato da Italiani, Spagnoli e dai terribili Lanzichenecchi, soldati mercenari tedeschi e luterani, che odiano il papa e considerano Roma la città di Satana da punire con il ferro e con il fuoco. L’esercito imperiale si mette dunque in marcia verso Roma dove, agli ordini di Carlo di Borbone, si accampa la sera 5 maggio 1527, in attesa di saccheggiarla l’indomani.

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