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Stasera in tv la scultura a “Dorian. L’arte non invecchia”

Marino Marini

Stasera in tv la scultura a "Dorian. L'arte non invecchia"

Dal debito verso la civiltà etrusca alla ritrattistica volta all’introspezione, alle varie versioni dei celebri “Cavalieri”: Marino Marini è uno dei più grandi scultori italiani contemporanei. Lo racconta “Dorian. L’arte non invecchia” – in onda giovedì 12 ottobre alle 19.25, in prima visione su Rai 5 – attraverso un documentario del 1974 sulla sua vita artistica, commentato e arricchito dall’interpretazione della docente Barbara Cinelli.

“Dorian. L’arte non invecchia” è prodotto da Rai Cultura e Rai Teche, a cura di Lucrezia Capasso, Marisa Del Monte, Lucilla Paesani, con la regia di Sabrina Salvatorelli.

Marino Marini nel 1917 si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Firenze con la sorella gemella, frequentando il corso di Disegno e Pittura tenuto da Galileo Chini e quelli di scultura tenuti da Domenico Trentacoste. Qui incontra Auguste Rodin in visita alla città. Nel 1919 si reca per la prima volta a Parigi dove conosce nuove tendenze artistiche.

Tornato in Italia comincia a praticare la pittura e l’incisione, legandosi alla tradizione figurativa di fine Ottocento e in particolare all’opera di Medardo Rosso. In alcuni lavori dei suoi inizi si può notare l’influenza degli artisti del primo Rinascimento, in particolare Piero della Francesca. Già dal 1922 decide di dedicarsi alla scultura e, nel 1923, partecipa ad diverse esposizioni, tra cui la II Biennale romana. Nel 1926 apre uno studio a Firenze, ma nel ’29 decide di trasferirsi a Milano, lavora come insegnante presso la scuola d’arte nella Villa Reale di Monza, dove, successivamente, gli sarà assegnata la cattedra di scultura.

Negli anni successivi compie diversi viaggi in Italia e all’estero che gli permettono di far conoscere i suoi lavori. Nel 1934 ammira la statua equestre cosiddetta del Cavaliere di pietra che sarà per lui fonte di ispirazione per i suoi cavalieri. Nel 1936 partecipa alla XX Biennale di Venezia. Il 14 dicembre 1938 sposa Mercedes Pedrazzini e partecipa alla XXI Biennale di Venezia.

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