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Stasera in tv “Millennium – Quello che non uccide”

Lisbeth Salander contro spie e cybercriminali

Stasera in tv "Millennium – Quello che non uccide"

Secondo capitolo di produzione americana della saga thriller “Millennium”, ispirata ai personaggi creati dallo scrittore svedese Stieg Larsson: lunedì 25 marzo in prima serata (21:20) su Rai4 andrà in onda “Millennium – Quello che non uccide” (2018). Dopo gli eventi di “Millennium – Uomini che odiano le donne”, la ex hacker Lisbeth Salander lavora come mercenaria, vendicatrice delle donne abusate dal potere maschile. La ragazza viene assoldata da un informatico per sottrarre alla Difesa degli Stati Uniti un programma in grado di far scoppiare una guerra senza precedenti. Lisbeth riesce nell’impresa, ma viene intercettata dagli Spiders, un’organizzazione di cybercriminali. Inseguita dai servizi segreti americani e dagli Spiders intenzionati ad ucciderla, Lisbeth potrà contare solo sull’aiuto dell’amico giornalista Mikael Blomkvist. Per la trasposizione cinematografica del romanzo “Quello che non uccide” è stato scelto il regista Fede Àlvarez, noto soprattutto per il contributo dato al genere horror con il reboot de “La Casa” e “Man in the Dark”. A dar volto a Lisbeth Salander stavolta c’è la talentuosa Claire Foy della serie “The Crown”, affiancata da Sverrir Gudnason di “Borg McEnroe” nel ruolo di Blomkvist.

Cresciuto dai nonni, Larsson inizia a lavorare facendo i mestieri più vari. Nel 1983 diventa grafico presso l’agenzia di stampasvedese Tidningarnas TelegrambyråPoco alla volta si orienta verso il giornalismo diventando critico letterario (romanzi polizieschi e fumetti soprattutto). Nel 1995, dopo l’omicidio di cinque ragazzi a Stoccolma per mano di estremisti di destra, lascia Tidningarnas Telegrambyrå per fondare la rivista trimestrale EXPO, con intenti antirazzisti, rivista che sarà schierata in prima linea contro l’ascesa neofascista in Svezia.

La battaglia di Stieg Larsson contro il razzismo, il fascismo e l’estremismo di destra è assolutamente seria: nel 1991 scrive, insieme con Anna-Lena Lodenius, Extremhögern (“Estremismo di destra”). Dieci anni dopo pubblica (a quattro mani con Mikael Ekman) Sverigedemokraterna: den nationella rörelsen.

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