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Stasera in tv ritorna “Dorian. L’arte non invecchia”

Carla Accardi

Stasera in tv ritorna "Dorian. L'arte non invecchia"

A 100 anni dalla nascita di Carla Accardi, “Dorian. L’arte non invecchia” – in onda lunedì 20 maggio alle 19.20 in prima visione su Rai 5 – ricostruisce il percorso artistico dell’unica donna tra i fondatori del gruppo Forma 1 che coniuga astrattismo e realismo, da cui col tempo l’artista si distacca alla ricerca di un suo personalissimo stile. La storica dell’arte Vittoria Coen guida alla visione e alla comprensione di documentari d’epoca che fondano su interventi della Accardi stessa che commenta le proprie opere ed espone le teorie della sua arte astratta.

Fino al 1949 espose alle mostre del gruppo, nel 1950 tenne la sua prima mostra personale alla Libreria Age d’Or di Roma. L’anno successivo frequentò la Libreria Salto di Milano, luogo di ritrovo degli artisti del MAC. A Parigi conobbe il pittore Alberto Magnelli. Nel 1954 iniziò ad affrontare problematiche di riduzione cromatica e segnica documentate dalla personale del 1955 alla Galleria San Marco di Roma. Nello stesso anno partecipò, invitata da Michel Tapié, alla rassegna internazionale Individualità d’oggi (Galleria Spazio, Roma; Galerie Rive Droite, Parigi).

La ricerca di Carla Accardi procede nella direzione dell’automatismo segnico fino all’inizio degli anni Sessanta. Nel 1965 l’artista abbandonò le tempere a favore di vernici colorate e fluorescenti da applicare su supporti plastici trasparenti, uscendo dalla dimensione del quadro e coinvolgendo lo spazio, con un atteggiamento che sarà importante per gli artisti dell’Arte povera. Negli anni Settanta tornò agli schemi geometrici reiterati su grandi tele chiamate Lenzuoli che saranno presentati alla Galleria Editalia di Roma nel 1974. Le esperienze degli anni Settanta continueranno ad essere approfondite in una serie di installazioni fino al recupero di una dimensione più tradizionale negli anni Ottanta. Fece parte del femminismo in Italia, insieme a Elvira Banotti e Carla Lonzi costituendo il gruppo “Rivolta Femminile”. Il manifesto “Rivolta Femminile” fu redatto nella casa di Banotti a Trastevere.

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