Il caso del “nuovo” Caravaggio
Nel 2016, la comunità artistica fu sconvolta da una notizia proveniente dalla regione di Tolosa, in Francia: una rara rappresentazione di Giuditta che decapita Oloferne, uno dei dipinti attribuiti a Caravaggio e ritenuti perduti, venne casualmente scoperta. Questo evento generò grande eccitazione nel mercato dell’arte, coinvolgendo appassionati ed esperti di tutta Europa. Una storia al centro di “Art Night”, in onda mercoledì 21 febbraio alle 21.15 su Rai 5, con Neri Marcorè.
L’attribuzione del dipinto divenne oggetto di accesi dibattiti tra gli specialisti, e il Ministero della Cultura francese impose un divieto di esportazione. La curiosità del pubblico cresceva, mentre gli occhi del mercato osservavano con attenzione. Si parlava di un prezzo richiesto di 120 milioni di euro.
Il recupero del “nuovo Caravaggio” prometteva di stabilire un nuovo record, considerando che la tela era molto grande e in ottime condizioni e gli uffici di Eric Turquin, l’esperto d’arte parigino rappresentante dei proprietari del dipinto, nutrivano grandi speranze che l’opera potesse diventare un trofeo per un facoltoso collezionista o un tesoro nazionale per un prestigioso museo. In ogni caso, il dipinto rappresentava una svolta rivoluzionaria per gli storici dell’arte.
Il film, arricchito dalle testimonianze dei principali esperti di Caravaggio, narra l’eccezionale storia di un dipinto del grande maestro, riportato alla luce dopo quattrocento anni di mistero.
Famoso e ammirato in vita, la fortuna di Caravaggio diminuì fortemente negli anni successivi alla sua morte. Il duro giudizio sul suo modo così crudo di rappresentare la realtà fu presto utilizzato dai suoi detrattori per denigrarne il valore e la memoria; basti pensare alle parole di un celebre pittore del Seicento, Nicolas Poussin, giunto a Roma quattordici anni dopo la morte di Caravaggio, che lo evocò con parole dure:
«Era venuto per distruggere la pittura.»
Un appuntamento atteso assolutamente da non perdere. Su RaiPlay.
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