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Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente

Lucrezia Borgia, il destino di un nome

Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente

Jacopo Sannazzaro, Francesco Guicciardini, Victor Hugo, Gaetano Donizetti: si deve a loro e a molti altri la leggenda nera che avvolge la figura di Lucrezia Borgia. Il suo nome è assurto a personificazione della malvagità, della lussuria, dell’abiezione. Eppure, Lucrezia Borgia è tutt’altro. Una figura tratteggiata da Paolo Mieli e dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli a “Passato e Presente”, in onda sabato 6 gennaio alle 20.30 su Rai Storia. Basta leggere le cronache dei contemporanei che l’hanno conosciuta o le opere dei poeti e dei letterati come Pietro Bembo e Ludovico Ariosto che ne hanno celebrato la bellezza, la generosità, l’intelligenza. Lucrezia, nei primi anni alla corte romana del padre, papa Alessandro VI, è una pedina che viene mossa sullo scacchiere delle strategie matrimoniali per accrescere il lustro e il potere della casata. Poi, quando a ventidue anni sposa Alfonso d’Este e si trasferisce nel ducato di Ferrara, lontano dalle trame della famiglia Borgia, è una donna più consapevole, in grado di dimostrare spiccate doti politiche, amministrative e imprenditoriali. Una storia il cui filo rosso è la profonda devozione religiosa, che si intensificherà negli ultimi anni della sua breve vita.

Figlia illegittima di papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e della sua amante Vannozza Cattanei, fu una delle figure femminili più controverse del Rinascimento italiano. Quando il padre ascese al soglio pontificio la dette in sposa a Giovanni Sforza, ma pochi anni dopo, in seguito all’annullamento del matrimonio, Lucrezia sposò Alfonso d’Aragona. Un ulteriore cambiamento delle alleanze, che avvicinò i Borgia al partito filofrancese, portò all’assassinio di Alfonso, su ordine di Cesare, fratello di Lucrezia.

Dopo un breve periodo di lutto, Lucrezia partecipò attivamente alle trattative per le sue terze nozze, quelle con Alfonso I d’Este, il quale dovette, pur riluttante, accettarla in sposa.

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