Tra danza, teatro e mostre
È “Vertigine”, la terza edizione della stagione danza di Orbita | Spellbound, l’unica della Capitale dedicata alla danza contemporanea, ad aprire il nuovo appuntamento con “Save The Date”, il programma dedicato all’agenda culturale italiana, in onda venerdì 16 febbraio alle 23.50 in prima visione su Rai 5. In primo piano anche il debutto al Teatro alla Scala di Milano dell’Orchestra che suona strumenti fatti con le navi dei migranti. In sommario, inoltre, il teatro con “L’albergo dei poveri”, il dramma di Maksim Gor’kij riproposto da Massimo Popolizio; la mostra “Fantasmagoria Callas”, il mito di Maria Callas raccontato in un inedito progetto espositivo al Teatro della Scala; la mostra “I preferiti di Marino” che propone 40 opere di importanti artisti moderni, in esposizione al Centro Arti e Scienze di Bologna.
Per la musica, spazio a “È inutile parlare d’amore”, il nono album del cantautore milanese Paolo Benvegnù. Nel 1993 tra i fondatori degli Scisma, gruppo di rock alternativo gardesano in cui è chitarrista e cantante. Con gli Scisma ha registrato, prodotto e composto tre dischi (Bombardano Cortina nel 1995, Rosemary Plexiglas nel 1997 e Armstrong nel 1999) ed inoltre ha partecipato a numerosi festival, anche di levatura internazionale, come Europa connection e Le primtemps de Bourges (Francia). La band ha anche vinto il Premio Ciampi nel 1998 ed ha tenuto concerti in tutta Europa.
Dopo lo scioglimento degli Scisma, avvenuto nel 2000, Benvegnù collabora con Marco Parente nelle registrazioni dell’album Trasparente. Riprende performance recitative, partecipando a Le Avventure Di Pinocchio, della compagnia Mannini & Dall’Orto. Collabora con gli Üstmamò nell’album Tutto Bene (2001) e soprattutto con gli Otto’p’notri, la band di Massimo Fantoni, Fabrizio Orrigo (entrambi poi confluiti nel progetto Piccoli Fragilissimi Film) David Bindi, Claudio Mangionello e Umberto Bartolini.
In chiusura di puntata, Riccardo Chiaberge presenta il suo libro “La formula della longevità. Vite che hanno allungato la nostra”.
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