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Stasera in tv torna l’appuntamento con Telemaco

Stresa. Il fronte contro Hitler

Stasera in tv torna l’appuntamento con Telemaco

 

 

 

 

 

A Stresa, nel 1935, Gran Bretagna e Francia si riuniscono nella cosiddetta Conferenza di Stresa con un obiettivo prioritario: trovare una linea comune contro le mire espansionistiche di Adolf Hitler. Una storia al centro di “Telemaco” con Carla Oppo, in onda venerdì 5 aprile alle 23.10 su Rai Storia. Al vertice, che si svolge a Palazzo Borromeo di Isolabella sul Lago Maggiore partecipano oltre a Benito Mussolini, il ministro degli esteri francese Pierre Laval e il primo ministro inglese Ramsay Mac Donald. Dall’11 al 14 aprile Stresa diventa il centro della politica internazionale su cui si appuntano le speranze di pace del mondo. Ma la ricerca di un’intesa è ostacolata da interessi contrapposti e sospetti reciproci che poco dopo faranno naufragare l’accordo.

Nei mesi precedenti l’incontro, Adolf Hitler, cancelliere della Germania dal 1933, aveva dichiarato l’intenzione di ricostruire una forza aerea, di incrementare le dimensioni del suo esercito a 36 divisioni (500.000 uomini) e di reintrodurre la coscrizione obbligatoria (16 marzo 1935). Tutto ciò era in aperta violazione al Trattato di Versailles, il quale proibiva alla Germania la creazione di un’aviazione militare e la coscrizione obbligatoria, limitando l’esercito a soli 100.000 uomini.

Se tuttavia la Francia era intimorita da questa svolta tedesca, il Regno Unito non si dimostrava molto preoccupato, anzi, iniziò a cercare un accordo con i tedeschi. L’Italia fascista, invece, già nel marzo 1933 aveva proposto la nascita di un patto tra le quattro potenze europee, ovvero Francia, Regno Unito, Italia e Germania, con la volontà non dichiarata di controllare il revisionismo tedesco. Il Patto a quattro venne firmato il 15 luglio 1933, ma il documento, modificato, aveva perso ormai ogni consistenza politica. Di fatto l’Italia, ma soprattutto le alleate Francia e Regno Unito, muovevano ognuna nella propria direzione: i francesi, come dalla fine della Grande Guerra, nel mantenimento di un ordine europeo funzionale alla sicurezza.

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