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Stasera prima assoluta di FRANCISCA di Cosimo Colazzo e Giuliana Adamo. Opera in musica sulla tematica dell’identità di genere, ispirato a un fatto di cronaca nella Sicilia del Seicento

Stasera prima assoluta di FRANCISCA di Cosimo Colazzo e Giuliana Adamo. Opera in musica sulla tematica dell'identità di genere, ispirato a un fatto di cronaca nella Sicilia del Seicento Stasera prima assoluta di FRANCISCA di Cosimo Colazzo e Giuliana Adamo. Opera in musica sulla tematica dell'identità di genere, ispirato a un fatto di cronaca nella Sicilia del SeicentoPer il 57° Festival Nuova Consonanza domenica 29 novembre (ore 21) live streaming dal canale youtube Nuova Consonanza la prima assoluta di Francisca opera di teatro musicale di Cosimo Colazzo su libretto di Giuliana Adamo. Si tratta di un nuovo lavoro (eseguito in forma di concerto) che affronta la tematica dell’identità di genere, oggi quanto mai controversa e discussa, ispirandosi a una storia realmente accaduta a Caltagirone, in Sicilia, nel XVII secolo. Il nuovo lavoro viene affidato a un originale organico, un quartetto di soli sassofoni (MP Saxophone Quartet), cui si affiancano un baritono (L’Inquisitore) interpretato da Roberto Abbondanza fra i più stimati interpreti di musica contemporanea, un soprano (Francisca) Patrizia Zanardi e la voce recitante di Massimo Venturiello.

Francisca nasce dalla rielaborazione di un racconto di Maria Attanasio, Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile, pubblicato da Sellerio. “Francisca tratta il tema dell’identità e delle relazioni di genere, della diversità, dell’Altro, di come tutto questo diventi fortemente problematico – al nostro sguardo e allo sguardo sociale – quando un soggetto pensato come unitario mostra dentro di sé le forme dell’alterità, del duplice, del polimorfo” raccontano i due autori, Cosimo Colazzo e Giuliana Adamo.

Francisca è donna, ma le circostanze della vita l’hanno portata ad assumere comportamenti e sembianze virili. Questo crea un corto circuito, sino alla deflagrazione di un rifiuto da parte della comunità, che assume il volto dell’accusa di stregoneria, da cui l’assolve un inquisitore per una volta illuminato. Da una storia vera, che la scrittrice Attanasio ha indagato minuziosamente in archivi, nasce un racconto che, ridefinito in libretto, levita in musica e rappresentazione di teatro-musica.

L’opera Francisca, muovendo da un “fatto memorabile”, come riportano le cronache dell’epoca, rappresenta il problema dell’Altro. Proseguono gli autori: “I pregiudizi della costruzione del diverso da sé nel consueto crescendo di stigmatizzazione, emarginazione, eliminazione sono scorsi attraverso la figura di Francisca, ‘Huomo-Fimina’“. Esempio di giovane vedova – pauperrima e analfabeta – condannata dal suo Tempo a fare la prostituta o a entrare in un convento, che decide, invece, di restare nel mondo assumendo una doppia identità per poter lavorare come bracciante giornaliero. Scelta che le procura la fama di strega e che la porta davanti al Tribunale dell’Inquisizione per essere giudicata. Il popolo si aspetta la sentenza di morte. L’Inquisitore illuminato, Don Bonaventura Cappello, la ascolta e la salva, benedicendola, assicurandole la sua protezione e legittimando il futuro di lei «che di Fimina operava di Huomo». L’opera evoca gli spettri del pregiudizio per l’Altro da sé, in una prospettiva di sempreverdi scontri di civiltà, di identità e di genere.

La musica segnala il rapporto di Francisca/o con l’ambiente che la respinge e con la natura in cui trova l’umile forza di esserci nonostante tutto; ed evoca la sua doppia identità, la mobilità dentro di sé del confine di genere. Forme ritmiche di taglio preciso evocano la volontà di operare nel mondo, di essere riconosciuti, di esserci con la propria determinazione e il proprio lavoro. Nel dolore per l’ingiustizia si espande liricamente in archi di protesta o si introflette dentro un sé offeso e ripiegato. Prefigura un destino di morte bamboleggiando un canto funebre in un intorno di macchie sonore. Il progetto di Francisca/o è di vivere senza remore la propria identità, innanzitutto umana, poi di genere (del genere primo e di quello scelto, donna e uomo nello stesso tempo), in un mondo che possa duttilmente accoglierla e non ferocemente eliminarla. Si scontra con il potere.  Ma per una volta questo, illuminato, dialoga e comprende. Figura complessa e articolata, l’Inquisitore è pienamente centrale nell’opera, mosso da sentimenti contrastanti: dal sentimento del ruolo e delle attese pubbliche, da una parte, ma nello stesso tempo da un lume, quello di ragione e coscienza, che lo inducono a esaminare il caso da altra prospettiva logico-morale. Egli vive su una faglia, su un discrimine storico, per cui si transita verso un nuovo tempo che porta a una visione più laicizzata delle cose e del mondo. La musica e il canto lo tracciano in questa contraddizione, con un duplice sguardo, volto al passato e insieme al futuro. Il taglio ritmico delle figure, la tensione verso il registro acuto significano lo strappo che vive la sua coscienza. Una musica che vive anche l’ombra della meditazione interiore, del rovello critico e morale.

Un vasto spettro di risonanze emotive si lega a una storia che coinvolge e muove tasti dell’attualità.

Programma di sala e libretto https://www.nuovaconsonanza.it/index.php?collegamento=101083225613

IL FESTIVAL PROSEGUE CON…

Il 30 novembre (ore 21) il concerto di un giovane talento, quello del fisarmonicista Fabrizio Causio, che spazierà fra secoli di storia della musica con Bach, Shostakovich, Piazzolla e la Gubaidulina.

 

Il 2 dicembre (ore 21) Il Filo di Arianna è il titolo del concerto che omaggia Francesco Pennisi, compositore raffinato e tra i fondatori di Nuova Consonanza, del quale ricorre il ventesimo anniversario dalla scomparsa. In programma alcuni dei brani più significativi del musicista siciliano, cui si affiancano brani di Goffredo Petrassi che fu il riferimento per molti compositori del dopoguerra, e un nuovo lavoro in prima assoluta di Marcello Panni, di cui quest’anno si festeggiano gli ottant’anni. Lo esegue Roma Tre Orchestra diretta da Gabriele Bonolis con le voci soliste di Sabrina Cortese e Chiara Osella. Il concerto sarà preceduto (ore 20.45) da una intervista a Marcello Panni, a cura di Francesco Antonioni.

Il 4 dicembre (ore 21) in programma il concerto dell’Aequalis Trio, giovane formazione in cui troviamo Flavia Di Tomasso al violino, Livia De Romanis al violoncello, Fabio Silvestro al pianoforte, che eseguono un programma vario da Beethoven a Piazzolla, e la prima assoluta di un nuovo pezzo di Paolo Rosato.

La musica per i ragazzi segna la giornata del 6 dicembre, con Storie di fantasmi, letture concertanti per voci, pianoforte a quattro mani e live painting, con musica e testi di Carlo Galante e live painting di Cecilia Viganò. Ne sono interpreti l’attore Sergio Stefini e al pianoforte Antonella Moretti e Mauro Ravelli.

Tanti altri gli appuntamenti in programma fino al 20 dicembre, con cadenza pressoché giornaliera, consultabili sul sito nuovaconsonanza.it

Il 57° Festival di Nuova Consonanza è realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Generale Spettacolo, della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale. Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022, fa parte di ROMARAMA 2020 il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale.

Tutto il Festival sarà trasmesso live streaming sul canale youtube Nuova Consonanza al seguente link

https://www.youtube.com/channel/UC1GaFBR-MM0j_RYMvNuUbnw

domenica 29 novembre ore 21

 

Francisca* (2020)

opera da camera

musica di Cosimo Colazzo, libretto di Giuliana Adamo

dal racconto di Maria Attanasio Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile, Sellerio

rappresentazione in forma di concerto

interpreti

Roberto Abbondanza baritono – L’inquisitore

Patrizia Zanardi soprano – Francisca

Massimo Venturiello voce recitante

MP Saxophone Quartet

Emanuele Dalmaso sax soprano, Mattia Grott sax contralto, Sveva Azzolini sax tenore, Simone Dalcastagné sax baritono

Cosimo Colazzo direttore

In collaborazione con Teatri di Roma, in coproduzione con Associazione Culturale “Piazza del Mondo” Rovereto

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