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Sulle note della “Musica esiliata” tornano a Vicenza “I Venerdì al Monte”

Sulle note della “Musica esiliata” tornano a Vicenza “I Venerdì al Monte” Sulle note della “Musica esiliata” tornano a Vicenza “I Venerdì al Monte”Dopo una prima parte di stagione ricca di appuntamenti, il cartellone di eventi di Palazzo del Monte srl e Fondazione Monte di Pietà di Vicenza, con la direzione artistica di Filippo Furlan, incontra quello che è uno dei suoi momenti clou: “I Venerdì al Monte”, trittico di concerti in programma il 17, 24 e 31 marzo alle 20.30 nella chiesa di San Vincenzo.

Filo conduttore di questa edizione, la sesta nella storia della rassegna, sarà il tema della “Musica esiliata – Quelle valigie di sogni”, che ai “Venerdì” sarà affidato a tre interpreti, tre strumenti, tre repertori: Michele Marco Rossi e il suo violoncello, per un viaggio fra oriente e occidente; Leonardo Vaccari, che attraverso il pianoforte racconterà “Il caso Roslavets”; e Andrii Murza, violino ucraino, sguardo aperto sulla guerra in atto nel cuore dell’Europa.

Venerdì 17 marzo, apertura di stagione con Michele Marco Rossi, classe 1989, tra i nomi di spicco a livello internazionale per il violoncello, del cui repertorio ha significativamente ampliato i confini, interagendo con importanti compositori contemporanei, molti dei quali gli hanno dedicato loro composizioni. Tra gli altri, Salvatore Sciarrino ha composto per lui “Linee d’aria” per violoncello e orchestra e Ivan Fedele il suo “3° Concerto per Violoncello e Orchestra”. Nel 2022 l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali gli ha conferito il Premio Abbiati del Disco per la sua registrazione dell’integrale della musica per violoncello di Ivan Fedele (ed. Kairos). Seguito con vivo interesse dalla critica musicale, da quest’anno collabora con la rivista “Archi Magazine”, curando una nuova rubrica di sue conversazioni con i maggiori compositori del nostro tempo, portando avanti un progetto trasversale di approfondimento e diffusione dell’espressione contemporanea.

 A “I Venerdì al Monte” proporrà “Sen II” di Toshio Hosokawa (1955), “Nicosia Etudes n.1” di Evis Sammoutis (1979), “Suite Antica” (collage di autori tra 1500 e 1700), “Aldakiak” di  Gabriel Erkoreka (1969), “Suite n. 4 in mi bemolle maggiore, BWV 1010” di Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) e “Sonata” di Gyorgy Ligeti (1923 – 2006).

Venerdì 24 marzo toccherà al pianoforte del vicentino Leonardo Vaccari, un gradito ritorno per la stagione musicale di Palazzo del Monte e Fondazione Monte di Pietà. Classe 1999, diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio di Musica cittadino “A. Pedrollo” nelle classi di Federica Righini e Riccardo Zadra, vanta già una vivace attività concertistica e riconoscimenti a importanti concorsi internazionali. Di recente, in duo con Hanna Kim, ha ricevuto il premio Fidapa “I talenti delle donne” al Concorso Internazionale “Elsa Respighi” di Verona. Ha partecipato alla prima esecuzione italiana dell’integrale delle sonate di Domenico Scarlatti al Conservatorio “S. Pietro a Majella” per Piano City Napoli. Da solista si è esibito con l’Orchestra del Teatro Olimpico e con l’Orchestra FVG International Music Meeting. Dedito anche al repertorio contemporaneo, ha eseguito prime assolute di Chinca, Danieli e Valtinoni, e ama proporre incursioni anche nella musica d’autore, in particolare con un progetto dedicato a Fabrizio De Andrè. 

Nel suo concerto per i “Venerdì”, intitolato “Il caso Roslavets”, ha scelto di iniziare proprio con due brani del compositore futurista ucraino Nikolai Roslavets (1881-1944), vittima della censura sovietica: “Prelude” del 1915 e “Cinq preludes”, scritti tra il 1919 e il 1922. Di Johann Sebastian Bach (1685-1750) proporrà invece “Preludio e Fuga in fa minore BWV 881” (da “Il clavicembalo ben temperato vol. II”), per chiudere con gli undici brani di “Musica ricercata” (1951-1953) dell’ungherese György Ligeti (1923-2006), nel centenario della nascita.

Venerdì 31 marzo, infine, appuntamento con “Il violino ucraino” Andrii Murza, musicista di Odessa che alla musica del suo Paese dedica un’intensa attività come concertista, con la partecipazione a importanti festival internazionali. È stato il primo violinista dell’Est Europa a esibirsi con il violino originale di Mozart costruito da Pietro Antonio Dalla Costa nel 1764. Si è esibito con orchestre di primissimo piano e ha collaborato con noti direttori, tra cui Oksana Lyniv, Aziz Shokhakimov, Pawel Przytocki, Hobart Earle e Peter Csaba. Vincitore di numerosi premi internazionali, è stato nominato membro del Dipartimento di archi dell’Odesa National Music Academy e partecipa come membro della giuria in vari concorsi. È anche fondatore e direttore artistico dell’Odesa International Violin Competition e dal 2016 tra i violini primi della Düsseldorfer Symphoniker. Si esibisce con un violino costruito da Auguste Sebastien Philippe Bernardel (Père) nel 1840. 

A Vicenza, per la rassegna de “I Venerdì al Monte”, proporrà “Der Erste Fliegeralarm” del giovanissimo Taras Zdaniuk (1999), “Ex libris” di Hanna Havrylets (1958 – 2022), scomparsa solo pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, “Serenade” di Valentin Silvestrov (1937), “Green Sonata” di Zoltan Almashi (1975), “Five pieces” di Yurii Ishchenko (1938 – 2021), “Poem” di Oleksander Znosko-Borovsky (1908 – 1983) e “Caprice” di Myroslav Skoryk (1938 – 2020), tutti compositori ucraini. 

“Fin dall’apertura della stagione, lo scorso autunno, – commenta il presidente della Fondazione Monte di Pietà, Giuseppe Nardin – abbiamo scelto di dare una connotazione ben precisa alla nostra proposta culturale: un richiamo forte attraverso la musica e l’arte in generale sulla necessità di riflettere sul valore irrinunciabile della libertà e sull’importanza di non accettare la violenza di regimi totalitari che la vogliano negare. Il caso dell’Ucraina è il più drammaticamente attuale, ma il messaggio che vogliamo trasmettere va al di là del tempo e dei confini”.

“Il simbolo di questa edizione – aggiunge il direttore artistico, Filippo Furlan – è una valigia: quella dei compositori e in generale degli artisti in esilio, forzato o volontario, fisico ma anche psicologico, perché si può essere artisti ‘esiliati’ anche rimanendo nella propria patria, quando da quella patria ci si senta sradicati. In quella valigia, attraverso la nostra stagione musicale, immaginiamo di mettere nostalgia e speranza, disillusioni e sogni, i mille sentimenti di chi vede la propria voce, la propria musica, messa a tacere”.

Ingresso libero a tutti gli appuntamenti fino a esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: tel. 0444 322928. La chiesa di San Vincenzo si trova in piazza dei Signori.

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