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Ti racconto una storia: audiofiabe dai cinque continenti. Iniziativa online di ISMU per i più piccoli

Ti racconto una storia: audiofiabe dai cinque continenti. Iniziativa online di ISMU per i più piccoli Ti racconto una storia: audiofiabe dai cinque continenti. Iniziativa online di ISMU per i più piccoliFondazione ISMU ha il piacere di annunciare l’iniziativa rivolta ai bambini, ai genitori e agli educatori che mira a promuovere l’incontro fra culture: Ti racconto una storia: audiofiabe dai cinque continenti, una pagina online che raccoglie una selezione di audiofiabe dai cinque continenti1, narrate in diverse lingue dai collaboratori e dagli amici di Fondazione ISMU.
Con questo progetto, promosso dal Centro di Documentazione della Fondazione, in collaborazione con gli esperti dei settori “Educazione” e “Famiglia e Minori” di ISMU, vogliamo essere vicini ai più piccoli e ai loro genitori, in questo momento particolarmente delicato in cui le scuole non possono ancora riaprire i battenti a causa dell’emergenza sanitaria.

Le favole sono strumenti di educazione interculturale
In questo momento di distanza fisica e di chiusura delle scuole, ISMU si è interrogata su come mantenere il contatto e la vicinanza con le persone con cui collabora in tanti percorsi e progetti di formazione e ricerca di accoglienza e inserimento di bambini e ragazzi, giovani, nel sistema dell’istruzione e formazione. Ed è proprio da questa spinta che nasce Ti racconto una storia: audiofiabe dai cinque continenti. Un progetto che ISMU vuole condividere con il pubblico: chiunque abbia voglia di contribuire ad arricchire la raccolta di audio-storie, è invitato ad inviarci i testi dei racconti più amati, o anche un audio-memo, all’indirizzo: [email protected].
“Raccontare ed esprimersi attraverso delle audio-storie è una risposta a questo tempo di distanza fisica. Un tempo però in cui la voce permette di creare legami, connessioni che danno la possibilità di mantenere una vicinanza sociale”, spiega la professoressa Mariagrazia Santagati, Responsabile Settore Educazione, “La scelta di raccontare delle fiabe nasce da una lunga esperienza del settore educazione, di esperte, maestre, insegnanti, professoresse che hanno utilizzato le storie come strumento di educazione interculturale. Ci preme sottolineare infatti la prospettiva interculturale che viene fuori dalle fiabe, perché le fiabe sono di per sé interculturali. Con queste storie vogliamo arrivare ai bambini e ai ragazzi che crescono nelle scuole italiane multiculturali, consapevoli che esse provocano scoperta, stupore, meraviglia. Queste storie ci permettono di educarci, coeducarci, autoeducarci all’apertura, allo sguardo plurale, all’ascolto di lingue diverse. La contaminazione e la costruzione di culture e di un’intercultura, nella quale avviene il dialogo tra bambini e ragazzi che provengono da contesti diversi, rimane sempre la nostra meta, su cui continuiamo a lavorare”.

Le fiabe aiutano a crescere e ad accettare la realtà
ISMU ci tiene anche a evidenziare l’importanza che le fiabe hanno nella crescita e nella formazione della personalità dei bambini, soprattutto in questo momento in cui la pandemia mette a nudo tutta la fragilità e la precarietà dell’essere umano.
“Per lo sviluppo di ogni bambino le fiabe sono importanti, perché danno un contributo fondamentale al suo sviluppo cognitivo, aiutandolo a mettere in ordine un mondo che per lui è ancora troppo complicato e difficile da capire e interpretare”, spiega Giovanni Giulio Valtolina, Responsabile Settore Minori e Famiglia e professore di psicologia dello sviluppo, “Le fiabe aiutano il bambino a conoscere e governare le sue emozioni, soprattutto quelle negative, come la paura, la frustrazione, la tristezza, la rabbia. Grazie alle fiabe i più piccoli hanno la possibilità di incontrare una diversità che non fa paura e di vedere che si può vivere insieme anche se si è diversi. Ma le fiabe sono importanti anche perché esigono sempre tempo per raggiungere il finale. Niente avviene immediatamente. Il bambino attraverso le favole impara che c’è un tempo per qualsiasi cosa: crescere significa saper aspettare e accettare anche i ‘no’. Invece oggi sono sempre meno i genitori che hanno la forza e il coraggio di dire ‘no’ ai loro figli, non aiutandoli così a crescere”.

Il Centro di Documentazione (CeDoc), un patrimonio di tutti 
Il repertorio di audio-storie, fruibili on line, costituisce un ulteriore tassello del patrimonio del CeDoc, il Centro di Documentazione di Fondazione ISMU, che raccoglie tra i più ricchi repertori esistenti in Italia di volumi, periodici, video, film, materiali multimediali sui temi delle migrazioni internazionali e della convivenza interetnica.
“Il nostro è un vero e proprio centro risorse, in cui è presente anche un ampio repertorio di materiali destinati ai bambini, ai ragazzi e ai loro educatori, tra cui una ricca raccolta di favole e di storie dal mondo”, spiega Laura Zanfrini, Responsabile Centro di Documentazione e Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU, “Così, durante il lockdown, abbiamo chiesto ai collaboratori della Fondazione e ad altri amici di ISMU di prestarci la loro voce per narrare alcune di queste storie. È un modo per stare vicino soprattutto ai più piccoli e ai più giovani, a quelli che domani erediteranno questa società, sempre più plurale nella sua composizione”. Un modo, anche, per fare conoscere il nostro Centro di Documentazione, le risorse e le competenze che esso mette a disposizione delle scuole, degli insegnanti, delle famiglie: “attori posti particolarmente ‘sotto pressione’ in queste settimane, ma anche divenuti ancor più consapevoli della necessità di formare futuri cittadini in grado di abitare un mondo sempre più interdipendente e che chiama in causa la responsabilità di ciascuno per il bene di tutti”.

Ecco i titoli finora pubblicati: C’era un nero pipistrello, di Gabriella Lessana, raccontata da Gabrì, la stessa autrice. Tonino l’invisibile, di Gianni Rodari, raccontata da Gabrì. L’orsetto che cercava il papà, di Gaqo Bushaka, raccontata da Martino (in italiano) e Ardita (in albanese). Osias el osito mameluco, Manuelita la tortuga, El reino del revés e La vaca estudiosa, di Maria Elena Walsh, raccontate in spagnolo da Candelaria Romero. Nel paese dei mostri selvaggi, di Maurice Sendak, raccontata da Gabrì. Due mostri, di David McKee, raccontata da Gabrì. Elmer, l’elefantino variopinto, di David McKee, raccontata da Martino. Il mostro peloso, di Henriette Bichonnier, raccontata da Gabrì.

Le audiofiabe sono disponibili al seguente link: https://www.ismu.org/ti-racconto-una-storia-audiofiabe-dai-5-continenti/

Per contribuire ad arricchire la raccolta di audio-storie, inviare i testi dei racconti più amati, o anche un audio-memo, all’indirizzo: [email protected].

1 Le versioni delle storie italiane e straniere possono presentare delle piccole differenze per facilitarne l’ascolto, senza che il senso generale risulti alterato. Le versioni delle favole sono sempre numerose, quindi alcune di quelle pubblicate sono traduzioni letterali da una lingua all’altra, altre invece sono versioni leggermente diverse della stessa.

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE (CEDOC) DI FONDAZIONE ISMU
ISMU dispone di un Centro di Documentazione (CeDoc) sulle migrazioni internazionali e la convivenza interetnica con oltre 12.000 titoli fra libri e video, più di 150 periodici tematici. Consultazione, prestito dei libri e wi-fi sono gratuiti. Il catalogo è consultabile on line al seguente link: https://clmr.infoteca.it/bw5net/opac.aspx?web=ISMU&SRC=SBAS

CHI SIAMO
Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità è un ente di ricerca scientifica indipendente. Dal 1993 ISMU è impegnato nello studio e nella diffusione di una corretta conoscenza dei fenomeni migratori, anche per la realizzazione di interventi per l’integrazione degli stranieri.
ISMU collabora con istituzioni di governo a livello nazionale ed europeo, amministrazioni locali e periferiche, agenzie socio-sanitarie, istituti scolastici di ogni ordine e grado, università, centri di ricerca scientifica italiani e stranieri, fondazioni nazionali e internazionali, biblioteche e centri di documentazione, agenzie internazionali e rappresentanze diplomatiche, associazioni del terzo settore, aziende e associazioni di categoria.

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