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IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO – Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987

Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987

È il 9 marzo 1987.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987Il presentatore Enzo Tortora, dopo aver subito una delle ingiustizie giudiziarie più folli e kafkiane della storia, è appena tornato in TV al timone del suo “Portobello” pronunciando la celebre frase “Dove eravamo rimasti?”, in uno dei momenti più sinceramente commoventi della storia della televisione. Ed è una bellissima cosa.

Di contro, gli anni Ottanta incedono imperiosi e inarrestabili, con tutto il loro bagaglio di contraddizioni e, soprattutto, di vuota apparenza. Il che è decisamente meno bello. L’ultimo prodotto dell’edonismo, che in quel 9 marzo inizia a spopolare dai piani alti fino ai bar del centro, è la moda del brunch, un po’ breakfast e un po’ lunch, capace di spopolare, negli anni del disimpegno, tanto a destra nelle adunate yuppie e paninare, quanto a sinistra nei ritrovi intellettuali.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987L’epopea del craxismo invece, croce e delizia dell’opulenza del decennio, giunge al capolinea. Che non è né bello né brutto, ma semplicemente inevitabile, nell’unica democrazia in cui quattro anni di governo consecutivo sono visti come un record, quasi un qualcosa di cui vergognarsi. Proprio in quei giorni Craxi rassegna le dimissioni, rifiuta di votare la fiducia a un esecutivo a guida democristiana con De Mita e manda tutti alle elezioni anticipate. Italian style al cubo.

Nell’ombra, comunque e tuttavia, le tragedie che tutto quello scintillio impedisce di vedere. Come l’eroina per esempio, che continua a mietere inesorabile vittime su vittime. E come l’AIDS, che tra l’inverno e la primavera di quel 1987 esplode in tutta la sua drammaticità. Chiarito ormai che non si tratta della peste degli omosessuali, occorre correre ai ripari e inaugurare campagne di informazione e sensibilizzazione. Proprio a marzo prende il via la campagna “I rapporti umani non trasmettono il virus”. Ma non è facile. Il Cardinale Siri, come fossimo nel pieno della Controriforma, definisce l’AIDS un “castigo divino”; gli fanno eco il senatore DC Donat-Cattin, che ribadisce come il seguire la morale cattolica preservi da ogni rischio, e il deputato Rocco Buttiglione, che ci tiene a sottolineare come il virus colpisca le aree di “disordine sessuale”.

E li chiamano gli anni dell’emancipazione sessuale.

La Top Ten musicale del giorno è, come spesso accade, specchio fedele dei tempi, ovvero una montagna russa incomprensibile dove convive tutto e il contrario di tutto, nudismo e censura, trasgressione e morigeratezza. Con i contrari che non significano ricchezza e pluralismo ma, purtroppo, grigio appiattimento monocorde.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987Così ecco al decimo posto Will You Remember degli Eighth Wonder (https://www.youtube.com/watch?v=h7oGlIunxTQ), di cui in sostanza non importa niente a nessuno, ma vendono che è una meraviglia perché la frontwoman è la bomba sexy Patsy Kensit, artista di valore ma che in quel momento è sulla cresta dell’onda per la sventurata performance sanremese: ospite al Palarock, tensostruttura riservata agli ospiti stranieri montata fuori dal Teatro Ariston, alla bella Kensit durante l’esibizione si sganciò la spallina del vestito, svelando il seno generoso e mandando in tilt l’emisfero maschile italiano, avvezzo in voyeurismi notturni a suon di Colpo Grosso di Umberto Smaila.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987Così, a bilanciare l’audacia, quasi a penitenza per aver bramato la procace Patsy, ecco servita al nono posto l’espiazione perfetta, vale a dire la sacra famiglia del melodico italiano, Al Bano e Romina con l’ultimo successo sanremese, Nostalgia canaglia (https://www.youtube.com/watch?v=9rgdFAHzyAg).

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987Come se l’innocua, e terrificante, hit della coppia d’oro della musica non bastasse, a rimpolpare l’espiazione, ecco al quarto posto Figli (https://www.youtube.com/watch?v=ZmFKeokCF28), altrettanto terrificante momento della saga familiare di Toto Cutugno (non pago, nel 1989 ci “delizierà” con Le mamme).

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987A questo punto, si può solo risalire. Ma a ulteriore conferma delle montagne russe specchio di quell’altalenante 1987, non si risale semplicemente, si vola. Al quinto posto, troviamo infatti uno dei capolavori più assoluti della storia del pop internazionale: All At Once, un brano che in sé per sé non avrebbe niente di clamoroso, se non che interpretato dalla voce divina e celestiale di Withney Houston, qui nel pieno del suo straziante splendore giovanile, capace di trasformarla in un brivido che si insinua sottopelle per non andarsene più (https://www.youtube.com/watch?v=yXyVzC0d1XE).

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987Ma se c’è tutto e il contrario di tutto, sul podio non può mancare un pezzo iconico non del 1987, ma dell’intero decennio. Ecco allora gli Europe e la loro immortale The Final Countdown (https://www.youtube.com/watch?v=9jK-NcRmVcw), che rappresenta il crepuscolo degli anni Ottanta meglio di un saggio storico e sociologico. Barocca e nostalgica, cafona e bellissima. E perché inizia lì, in quel momento, nel 1987, il conto alla rovescia per la vera apocalisse.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987E per un decennio che ha segnato l’inizio del culto vintage, all’inizio del suo arrivederci è immancabile il ritorno in pompa magna di un’icona anni Sessanta. E così in seconda posizione troviamo la voce graffiata di Fausto Leali con la bellissima Io amo (https://www.youtube.com/watch?v=r8ev9tHJ7Ts).

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 9 marzo 1987Ma in un simile calderone, in un carrozzone così abborracciato eppure irresistibile, cosa ci può essere al primo posto? Semplice, la stessa canzone che due settimane prima aveva trionfato a Sanremo, carrozzone a sua volta, somma improbabile, eppure perfetta, di artisti diversi: Si può dare di più del trio Morandi, Ruggeri e Tozzi.

Che non è bella ma nemmeno brutta. Ma è semplicemente ogni cosa.

Come quel marzo 1987, per l’appunto.

Ma se afferri un’idea che ti apre una via

E la tieni con te o ne segui la scia

Risalendo vedrai quanti cadono giù

E per loro tu poi fare di più…

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